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La decisione
Luca De Ceglia
12 Maggio 2019
BISCEGLIE - Nella sua lunga storia il teatro comunale, nel 1872 intitolato a Giuseppe Garibaldi, è stato con molta frequenza interessato da lavori strutturali che ne hanno spesso penalizzato fruizione.
Ora le luci sul palcoscenico del “Garibaldi” sono state nuovamente spente. Saranno riaccese alla conclusione dei lavori previsti. La giunta ha approvato il progetto definitivo per la realizzazione dei lavori di adeguamento alle norme di sicurezza e di prevenzione dal rischio di incendio. Il progetto è stato redatto dall’Ufficio Tecnico del Comune, per un impegno di spesa di 270 mila euro nell’anno 2019.
Finora non si era giunti all’ottenimento dell’agibilità del teatro in quanto la Commissione di Vigilanza sui Locali di Pubblico Spettacolo, ed in particolare i vigili del fuoco, hanno rilevato alcune carenze che hanno richiesto una ulteriore opera di adeguamento da marzo 2015. Saranno eseguite lavorazioni ritenute necessarie per rispondere ai requisiti del progetto di adeguamento alle norme. S’interverrà sui nuovi elementi realizzati nel 2000, che lasciano inalterate le parti storiche dell’edificio. Sarà sostituito il controsoffitto della sala (compreso l’impianto di illuminazione del “cielo stellato”) con altro controsoffitto certificato, mantenendo inalterato l’aspetto estetico; sarà rimosso l’intonaco di protezione delle capriate metalliche sovrastanti la zona.
Il teatro comunale di Bisceglie fu costruito in forme neoclassiche nel decennio 1862-1872. Era costituito da tre ordini di palchi e coperto con tetto a capriate in legno, successivamente sostituite (a causa di un incendio) con capriate metalliche, con tetto in tegole marsigliesi. La distribuzione funzionale del teatro è costituita dall’ingresso da via card. Dell’Olio, con un piccolo foyer. Nel 1953 l’amministrazione comunale Paternostro incaricò l’ing. Giuseppe Basile del progetto di ristrutturazione con ampliamento e trasformazione a cinema. Furono demoliti tutti i palchi e la muratura a ferro di cavallo che delimitava i corridoi di distribuzione dei palchi stessi, nonché eliminata tutta la zona a ridosso del prospetto principale per ricavarvi le nuove scale in cemento armato che portano attualmente ai due ordini di gallerie di nuova realizzazione. Fu creata anche una cabina di proiezione cinematografica a ridosso del portone d’ingresso, a livello rialzato, per cui non fu più possibile accedere al teatro dall’ingresso originario e l’accesso fu spostato in piazza regina Margherita di Savoia.
Per ampliare la capienza della sala furono anche demoliti il palcoscenico e le murature che contenevano l’arco di proscenio, sostituita con una trave e realizzate in cemento armato anche le strutture delle gallerie, con grossi pilastri e travi intradossate ed a piano terra un solaio incremento che sostituì il preesistente solaio della sala e fu ricavata nel piano interrato un’altra sala per incontri e conferenze, con accesso indipendente da piazza regina Margherita di Savoia. Il cinema fu poi chiuso nel 1984 per carenza di norme di sicurezza. Nel 2000 su incarico dell’amministrazione comunale gli architetti Gianni Boeri e Lugi Mirizzi disegnarono e realizzarono un progetto di recupero. Ora il sipario chiude, vi è il bisogno di intervenire con nuove “correzioni”.
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