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A cura di Fondazione Seca
Nico Aurora
29 Marzo 2019
Dalle oltre 500 macchine per scrivere ai 12.000 volumi della nuova biblioteca. Il filo conduttore sono la scrittura, il cartaceo e, soprattutto, il Polo museale.
Palazzo Lodispoto, in piazza Duomo, sede della Fondazione Seca e cuore del Polo museale, che comprende anche la sinagoga museo Sant’Anna, sabato prossimo si arricchirà ufficialmente di un altro, fondamentale tassello.
Si chiama “Bibliotheca Orientalis Attilio Petruccioli” ed è un pregevole scrigno di storia e cultura, frutto di una donazione il cui mecenate ha puntato dritto su Trani in quanto città più congeniale ad ospitare una struttura così importante, e sulla Fondazione Seca, perché perfettamente in grado di dare forma al progetto. L’inaugurazione, di quella che viene definita una biblioteca «unica in Europa per la sua portata ed importanza», avrà luogo sabato prossimo, 30 marzo, alle 11, introdotta da Domenico Cotugno, vice presidente della Fondazione Seca. Seguiranno gli interventi dell’arcivescovo, Monsignor Leonardo D’Ascenzo, e di Attilio Petruccioli, docente dell’Università La Sapienza, di Roma.
Porteranno i saluti istituzionali il presidente della giunta regionale, Michele Emiliano, il sindaco, Amedeo Bottaro, il rettore del Politecnico di Bari, Eugenio Di Sciascio, ed il presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine degli architetti pianificatori, paesaggisti e conservatori, Giuseppe Cappochin.
Seguirà una lectio magistralis del professor Ludovico Micara, dell’Università di Chieti, sul tema «I libri e la città: il Mediterraneo islamico». A seguire, visita alla mostra dal titolo «Il Grand tour in Oriente. Appunti di architettura», che resterà fruibile fino al 4 aprile.
La Bibliotheca Orientalis consta di circa 12.000 volumi ed è specializzata in architettura e urbanistica in Asia e Africa. Contiene diversi pezzi rari, ma la sua eccezionalità consiste nella specializzazione e concentrazione di testi sull’architettura dei paesi islamici e orientali.
La Biblioteca, specializzata negli studi di architettura, città e paesaggio nei paesi islamici, promuove così un aperto e rispettoso scambio di conoscenze tra individui e gruppi appartenenti a culture e religioni differenti.
Così, da un lato la Bibliotheca Orientalis diventa un punto di riferimento per studiosi italiani e stranieri, dall’altro promuove, attraverso l’Islamic environmental design research centre e le numerose pubblicazioni, una ricerca scientifica di alto profilo. Quanto alla scelta di Trani, è la città che più di altre, nel corso della storia, ha rappresentato una cerniera fra Oriente ed Occidente, un approdo foriero di un intenso e proficuo intreccio tra culture e religioni diverse.
A tutto questo va aggiunto, e non da ultimo, il Museo diocesano di Trani, collocato al secondo livello dello stesso Palazzo Lidispoto, con il prezioso tesoro capitolare e i reperti lapidei come i frammenti provenienti dalla Basilica paleocristiana (VI sec. d.C.) e la ricca collezione archeologica Lillo-Rapisardi (VI sec a.C.- II sec. d.C.). Davvero la custodia storica di Trani, dalla sua fondazione ad oggi.
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