Quanto a numero di impianti semaforici disseminati sul territorio, Canosa non è, in rapporto alla estensione della rete stradale urbana, seconda a nessuna delle città limitrofe. Di semafori ne ha in abbondanza. Diciotto sono quelli che si contano soltanto lungo via Corsica, di cui sei all’intersezione con via Europa, sette con via Fogazzaro, quattro all’incrocio con via Balilla ed uno nel tratto finale della strada. Una moltitudine che porta a pensare ad una efficiente organizzazione e disciplina del traffico e della salvaguardia della incolumità dei pedoni. E’, invece, l’opposto. Sono tanti, ma sono quasi tutti spenti o, al massimo, lampeggianti. Uno solo assolve alla sua funzione: quello installato su via De Gasperi all’incrocio con via Agli Avelli. E, addirittura, ve n’è uno lungo via Corsica, che è tenuto al palo da due funi elastiche.
Da quanto tempo? Si è perso il conto dei giorni in cui i passanti lo osservano in quelle condizioni precarie. Il che rappresenta, fra l’altro, un pericolo per chi attraversa a piedi o in auto quel tratto stradale. Se si stacca (e le giornate di vento forte non sono mancate) potrebbe causare seri danni.
La domanda viene spontanea. A cosa servono tanti semafori se poi nessuno provvede alla loro manutenzione? Fanno parte unicamente dell’arredo urbano. Sono stati installati, anni addietro, solo perché ne erano dotate le città limitrofe?
Si è voluto evitare di passare per il “vicino” povero o rispondere al bisogno di alleviare i disagi legati al traffico urbano? L’amministrazione pentastellata, guidata da Roberto Morra, sembra distratta in ordine al ripristino degli impianti semaforici, per cui la risoluzione continua ad essere lontana. Eppure si tratta di incroci che rappresentano punti critici del traffico veicolare nella città, con la presenza di numerosi disagi per i residenti nel quartiere ed incidenti stradali dovuti ad un traffico indisciplinato e spesso non rispettoso del limite di velocità. E’ pur vero che non sono questi i soli nodi stradali che necessitano di interventi, mancanti per l’assenza di un piano urbano del traffico, che è in attesa di essere aggiornato.
Manca una razionale regolamentazione dei flussi, per cui ci vuole poco a rimanere imbottigliato nel traffico caotico della zona centrale della città, anche fuori dalle ore di punta. Né si provvede all’analisi della situazione attuale. Insieme all’immediato ripristino degli impianti semaforici, occorre programmare i necessari interventi diretti al miglioramento sia delle condizioni della circolazione, sia della sicurezza stradale. La razionalizzazione della circolazione interna, mirata a migliorare la scorrevolezza del traffico, è divenuta una priorità.