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Inchiesta e rifiuti
Antonello Norscia
15 Novembre 2018
TRANI - "Le indagini sull’accordo sindacale che il 30 dicembre 2015 portò all’assunzione di 10 lavoratori Amiu e sul fondo post gestione della stessa municipalizzata devono proseguire”. A ribadire la richiesta al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trani Raffaele Morelli è stato, ieri, l’avvocato Claudio Papagno, legale dei consiglieri comunali di “Trani a Capo” Aldo Procacci e Maria Grazia Cinquepalmi che si sono opposti alla richiesta d’archiviazione formulata dal pubblico ministero Valentina Botti. In oltre mezz’ora d’intervento, Papagno ha illustrato i motivi dell’opposizione e le presunte carenze investigative. Tra gli spunti offerti al gip sul versante fondo post gestione Amiu le condotte ed il ruolo che emergerebbero dalla relazione della Guardia di Finanza per le posizioni del sindaco di Trani Amedeo Bottaro e dell’assessore all’ambiente Michele Di Gregorio, che, è bene sottolineare, non sono indagati.
Al contrario furono iscritti nel registro della Procura tranese l’ormai ex amministratore unico Amiu Alessandro Guadagnuolo ed il suo predecessore Antonello Ruggiero con l’ipotesi di abuso d’ufficio. L’opposizione di Cinquepalmi e Procacci concerne sostanzialmente la posizione di Guadagnuolo: nella discussione di ieri, infatti, l’avv. Papagno non si è soffermato sulla posizione di Ruggiero. Nella richiesta d’archiviazione il pm contempla solo la vicenda delle 10 assunzioni, motivandola col “lieve sforamento delle percentuali d’assunzione” che però “non è sufficiente a provare l’intenzionalità del fine perseguito dagli indagati”. Il pm aggiunge che: ”la disciplina contrattualistica del rapporto di lavoro non si qualifica come norma di legge o di regolamento, la cui violazione costituisce il presupposto materiale per la configurabilità del delitto di abuso d’ufficio”.
Procacci e Cinquepalmi offrono elementi che giustificano una differente valutazione degli elementi investigativi acquisiti nonché spunti per ulteriori attività d’indagine. A cominciare dall’esame di “un estratto conto aggiornato al 31 dicembre 2017 relativo al fondo” da cui, a loro dire, emerge “l’ulteriore prelievo di somme per 750mila euro”, che aggiunti alla presunta, pregressa, movimentazione di oltre 519mila, totalizzano l’importo di 1 milione e 200mila euro. “Si suppone che il fondo post gestione si stia prosciugando con gravi conseguenze per tutti i cittadini essendo nota la destinazione di quel fondo a tutela degli interessi dei tranesi, della loro salute e dell’ambiente”. Quanto al capitolo delle 10 assunzioni, i consiglieri ritengono “che non sia stato valutato che uno dei dieci assunti è il cognato del sindaco Bottaro e che sussiste pertanto conflitto d’interessi”.
Ma le doglianze non si fermano qui, giacchè le conciliazioni sindacali, sottoscritte in Comune e non alla sede dell’Amiu alle 20,30 del 30 dicembre 2015, sarebbero avvenute “all’insaputa del dirigente dell’ufficio ragioneria, dell’assessore alle partecipate, dell’assessore al contenzioso, del presidente del collegio sindacale Amiu e non sappiamo – è scritto nell’atto di opposizione – se anche all’insaputa del sindaco”. Dal suo canto la difesa di Guadagnuolo (avvocato Giancarlo Chiariello) ha sostenuto la bontà della richiesta d’archiviazione evidenziando per il fondo post gestione come Guadagnuolo si sia attenuto all’ordinanza sindacale n.25/2016 e per le assunzioni l’aver agito sulla scorta di un parere legale a fronte, peraltro, dell’esigenza derivante da un servizio pubblico essenziale. Nei prossimi giorni la decisione del gip Morelli.
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