“I ristori li avevamo chiesti sin dal primo momento. Adesso dobbiamo capire come li vogliono organizzare. È un primo passo verso le nostre istanze. Noi, infatti, dal primo momento avevamo detto che bisognava valutare questa possibilità perché sicuramente le attività commerciali sono state penalizzate dall’emergenza idrica”. C’è soddisfazione ma c’è anche prudenza nelle parole di Angelo Lovallo, presidente di Confcommercio dopo la risoluzione approvata dal Consiglio regionale lucane che prevede, tra le varie misure, contributi economici straordinarie per le attività agricole e commerciali colpite dall’emergenza idrica dei mesi scorsi. Da tempo, la Confcommercio evidenzia le criticità del comparto colpito dalla crisi idrica: le spese sostenute per il personale costretto ad orari diversi e quelle per approvvigionarsi della risorsa oltre ad una contrazione negli introiti. Uno scenario articolato per le attività commerciali, fatto di difficoltà e tentativi di resistere, per il quale da più parti si era alzata la voce che chiedeva ristori di natura economici.
“La possibilità di ristoro non solo per gli agricoltori ma anche per ii titolari di imprese del terziario che hanno subito al pari degli agricoltori danni a seguito della prolungata emergenza idrica è una risposta alla forte sollecitazione di Confcommercio” continua Lovallo che ricorda come “alberghi, bar, ristoranti, pub, esercizi commerciali, con la sospensione dell’acqua per un lungo periodo dalle ore 18 e 30 non sono stati in grado di offrire servizi adeguati all’utenza” facendo sì che per numerosi esercizi pubblici la chiusura anticipata diventasse “una scelta obbligata”. Una scelta dal forte impatto economico ma anche emotivo per i proprietari costretti a fare i conti con una realtà inattesa.
“Si è trattato di esercizi che non disponevano di autoclavi e serbatoi di accumulo acqua non essendosi mai verificata in passato a Potenza e negli altri 28 comuni serviti dalla Camastra una situazione di emergenza di queste proporzioni ma solo interruzioni ridotte e per altro limitate nel tempo – precisa ancora il presidente di Confcommercio - Le difficoltà per i titolari di queste imprese hanno riguardato principalmente l’impossibilità di garantire la massima sicurezza igienico-sanitaria dei servizi offerti alla clientela”. Insomma, un’emergenza inattesa che ha messo in difficoltà molte attività per le quali il ristoro economico è una scelta doverosa non solo per i costi affrontati ma soprattutto per le perdite economiche dovute alle chiusure.
“Adesso si rende per questo necessario convocare da parte del presidente Bardi un incontro specifico per verificare quali sono gli interventi attuabili attraverso la risoluzione”. Confcommercio, infatti, vuole capire come e quando si potrà procedere con i ristori economici, con questi contributi straordinari. Soldi che diventano indispensabili anche per fronteggiare una crisi economici più articolata. “Non si sottovaluti – evidenzia Lovallo – che le imprese della ricettività come alberghi, ristoranti, bar e pub continuano ad attraversare una fase difficile segnata dal calo dei consumi, dovuta prima all’emergenza pandemica e poi a quella legata ai costi aziendali crescenti compresi quelle delle bollette per l’acqua e quelli energetici e pertanto non sono in grado di reggere ulteriori contrazioni di fatturato. Anche uno sconto in bolletta può essere una soluzione”. Non solo soldi, quindi. Per Confcommercio anche una bolletta ridotta può essere una soluzione.