I fondi non bastano. Anzi per essere precisi sono sufficienti a finanziare solo tre delle undici domande che sono state presentate. Eppure, per il tanto atteso bando per l’area di crisi complessa, attivato per sostenere il comparto lucano dell’automotive e dell’indotto, le questioni da risolvere non sono solo di tipo economico. Almeno secondo i sindacati. Da settembre, infatti, da quando Invitalia ha avviato l’istruttoria, ed il governatore Bardi ha chiesto, con una lettera ufficiale, al ministro per le Imprese, Adolfo Urso, di incrementare il plafond per garantire risorse a tutte le istanze pervenute, nulla è cambiato. La risposta del ministro non è arrivata e l’istruttoria – che ha portato solo all’esclusione di una delle domande per mancanza di requisiti – è ancora in itinere. Ma soprattutto da definire c’è la fissazione di un incontro ed alcune modifiche per favorire la partecipazione delle aziende, in particolare proprio quelle dell’indotto.
«Oltre a stanziare altri soldi per scorrere la graduatoria, sarebbe necessario riaprire i termini del bando e modificarlo in parte. La prima versione, infatti, non ha prodotto i risultati che auspicavamo: non hanno partecipato le aziende dell’area industriale di Melfi con i problemi che conosciamo» sottolinea il segretario generale della Fismic, Pasquale Capocasale, secondo cui «è necessario capire quali modifiche si possono apportare per attrarre proprio queste aziende» considerato che «la situazione dell’indotto resta grave. È evidente che serve accelerare con una serie di incontri per capire come intervenire» taglia corto Capocasale, mentre la conferma della necessità degli interventi arriva anche dal segretario regionale della Uglm, Giuseppe Palumbo: «A nostro avviso il bando andava rivisto da tempo. Era opportuno allargare e dare la possibilità anche alle aziende che sono rimaste fuori di partecipare al bando. È necessario intervenire in questa direzione».
«Nell’area di crisi complessa avevamo due aspetti fondamentali: la mappatura delle aziende che hanno preso le nuove commesse e la questione dei fondi. Sia nel primo caso sia nel secondo caso non abbiamo avuto una comunicazione ufficiale – precisa Gerardo Evangelista, segretario regionale della Fim Cisl - Per noi resta fondamentale capire le commesse che sono state assegnate e quelle che saranno assegnate da parte di Stellantis. Questo è importante per comprendere il fabbisogno dell’indotto. L’arrivo dell’area di crisi complessa doveva sostenere le aziende dell’indotto ma ancora non ha prodotto i risultati sperati. Bisogna spingere su questo e farlo presto perché i segnali che arrivano non sono dei migliori. Al bando non hanno partecipato molte aziende dell’indotto e quindi forse bisognerebbe fare una riflessione in questa direzione».
Per trovare soluzioni i sindacati dei metalmeccanici hanno sollecitato un incontro ad Invitalia ma fino ad oggi nessuna convocazione è arrivata. «Noi da tempo stiamo sollecitando un incontro ad Invitalia - oltre a sollecitare la questione dei fondi - ma fino ad oggi non abbiamo avuto risposta. Speriamo che le risposte arrivino in tempi brevi perché è fondamentale per risolvere la situazione di Melfi» spiega Marco Lomio, segretario regionale della Uilm, confermando le questioni che si intrecciano intorno al bando per l’area di crisi complessa.