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Basilicata: «La legge è incostituzionale»: sanità privata, zero soldi

 
antonella inciso

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antonella inciso

Basilicata: «La legge è incostituzionale»: sanità privata, zero soldi

La Regione costretta a ritirare le norme. Grido d’aiuto delle strutture

Venerdì 04 Agosto 2023, 13:53

POTENZA - «Serve una soluzione legittima e condivisa, coerente con gli impegni assunti dalla Regione Basilicata e dal suo presidente nei dodici mesi scorsi». Non ci stanno le strutture private accreditate a veder «cancellata», in un colpo, la legge regionale che aveva assegnato loro 9 milioni di euro.

Dopo mesi di proteste, prese di posizioni, impegni ratificati ai tavoli regionali non ci stanno a veder sfumare il tanto agognato articolo 10 del bilancio regionale che concedeva loro le risorse.

Quella legge, però, è incostituzionale ed il Governo lo ha detto chiaramente alla Regione che - per evitare l’impugnativa davanti alla Corte Costituzionale - ha deciso di ritirarla. L’articolo 10 della legge sulla stabilità regionale, dunque, non ci sarà più. E con esso a non esserci sono anche i 9 milioni di euro (5 per il 2022 e 4 per il 2023) che sono stati assegnati per le prestazioni, oltre i tetti di spesa, che sono stati erogati l’anno scorso.

Una condizione complicata che mette in difficoltà le strutture private accreditate che, per questo, chiedono che una soluzione venga trovata nel minor tempo possibile. «Chiediamo una soluzione alternativa concordata con il Ministero della Salute, che garantisca pienamente gli indirizzi e gli obiettivi del provvedimento, evitando danni alle strutture che hanno fornito servizi essenziali ai cittadini anche negli anni difficili della pandemia, in condizioni particolarmente precarie dal punto di vista normativo ed economico» spiega la presidente dell’Aspat, Antonia Losacco che, nello stesso tempo, rilancia con una serie di possibili soluzioni.

«Bisogna recuperare i pagamenti delle prestazioni erogate dalle strutture nel 2022 - sottolinea - Integrando i tetti di spesa già assegnati con la delibera della Giunta regionale 189 del 2023 per il 2023, destinando le risorse aggiuntive disponibili previste per la sanità ospedaliera privata esclusivamente per l'utenza intraregionale, evitando la destinazione delle già limitate risorse a favore degli utenti provenienti da fuori regione».

«Per questi pazienti si propone di valutare altre forme di collaborazione come Protocolli d'intesa con le regioni limitrofe, come hanno fatto le Regioni Toscana, Emilia Romagna e Piemonte» aggiunge. «Non possiamo credere - evidenzia ancora la presidente dell’Aspat Basilicata - che il governatore voglia venir meno agli impegni assunti nei confronti dei cittadini lucani».

Serve una soluzione, quindi. Ed anche in tempi brevi. Questo per evitare non solo riflessi sulle aziende e sui loro lavoratori ma anche sui cittadini che rischiano di dover fare i conti con la mancata erogazione dei servizi.

«È superfluo sottolineare la gravità di una situazione insostenibile che nel tempo è diventata più complicata e assurda caratterizzata sempre dalla meritevole attenzione di tutti i consiglieri regionali - conclude Losacco - Purtroppo la questione ha preso una brutta piega e i problemi della specialistica ambulatoriale che rappresentavano un'emergenza che doveva trovare soluzione con l'articolo 10 della legge regionale 11 è diventato il “funerale” di tutte le strutture». Le strutture del privato accreditato.

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