Giovedì 16 Ottobre 2025 | 16:51

Basilicata, arriva il «Piano della Cura»: la Regione punta su sanità e welfare

Basilicata, arriva il «Piano della Cura»: la Regione punta su sanità e welfare

 
ANTONELLA INCISO

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ANTONELLA INCISO

Basilicata, arriva il «Piano della Cura»: la Regione punta su sanità e welfare

E nelle aree interne prevista l’assunzione di 200 infermieri di comunità

Giovedì 16 Ottobre 2025, 13:48

“Piano della Cura”: si chiama così il progetto che intreccia sanità e welfare con l’obiettivo di rafforzare le reti sociali e l’assistenza territoriale, combattendo, nello stesso tempo la solitudine nelle diverse aree della Basilicata. L’assessore regionale alla Sanità, Cosimo Latronico, lo ha annunciato nel corso del dibattito sulla sanità in Consiglio Regionale. «La solitudine è una malattia sociale. Costruire reti di prossimità significa sostenere le persone fragili, prevenire l’emergenza sanitaria e creare nuovi posti di lavoro nei servizi domiciliari. Ogni domanda sociale ignorata rischia di trasformarsi in una domanda sanitaria” spiega l’esponente politico che evidenzia anche i progressi registrati sul fronte della specialistica ambulatoriale e della pediatria di libera scelta, de nuovi piani assunzionali e del reclutamento di 1600 nuove unità, tra cui 200 infermieri di comunità.

Parla a lungo l’assessore, replicando alle accuse delle opposizioni ed alle sollecitazioni che sono arrivate dalla maggioranza regionale. “Vogliamo attrarre i migliori professionisti e restituire fiducia nel sistema sanitario lucano, che oggi – secondo i dati Agenas – è la terza regione in Italia per attrattività sanitaria” precisa, evidenziando che sul fronte delle liste d’attesa “il Piano regionale è già operativo e costantemente monitorato”. “Non si tratta di buone intenzioni, ma di atti concreti. Abbiamo imposto la condivisione del Cup anche alle strutture convenzionate e accreditate: ogni prestazione acquistata dalla Regione deve essere tracciata, verificata e visibile ai cittadini. La trasparenza è la prima forma di rispetto verso chi si cura” ribadisce.

Poi soffermandosi sulla spesa privata e sulla rinuncia alle cure, Latronico evidenzia che “la Basilicata presenta la spesa sanitaria pro-capite più bassa d’Italia, secondo i dati dell’Agenzia delle Entrate: un dato che testimonia la solidità del servizio pubblico regionale”. “Il fenomeno della rinuncia alle cure rappresenta una criticità nazionale, ma nella nostra Regione si mantiene entro livelli contenuti rispetto ad altre realtà del Paese» dice, intervenendo anche sulla mobilità passiva che, a suo dire, “riguarda aree di confine e non la ricerca di eccellenze sanitarie”. Insomma, questioni complesse emerse nel corso di un dibattito lungo ed articolato.

Un confronto in cui i consiglieri di opposizione (Araneo, Bochicchio, Cifarelli, Chiorazzo, Lacorazza, Marrese, Verri e Vizziello) hanno messo in luce “una situazione strutturalmente critica, con liste d’attesa ancora lunghe, reparti carenti di personale e pronto soccorso sotto pressione”. A mancare, a loro parere, è “una strategia politica chiara, nonostante il presidente Bardi governi da oltre sei anni”.

Disavanzo sanitario, mobilità passiva crescente e spesa farmaceutica fuori controllo vengono indicati come segnali di un sistema privo di direzione, mentre “il personale sanitario riceve incentivi insufficienti, i turni extra sono poco remunerati e cresce il rischio di migrazione. La sanità pubblica rischia di diventare un servizio riservato a pochi, lontano dai cittadini delle aree interne” tuonano ancora le minoranze, mentre la maggioranza (Aliandro, Casino, Fanelli, Galella, Leone, Morea, Napoli e Picerno) sottolinea come il Piano Sanitario rappresenti “un impegno concreto del Governo regionale, non solo tecnico, ma fondato su sostenibilità economica, coesione territoriale e prossimità ai cittadini”. “Si punta a ridurre le liste d’attesa attraverso obiettivi chiari, gestione dei flussi e strumenti telematici, incentivando prestazioni straordinarie e potenziando l’organico ospedaliero” concludono gli esponenti del Governo regionale.

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