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L’ecosalotto lucano conquista l’Europa puntando su innovazione e sostenibilità

 
Gianluigi De Vito

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Gianluigi De Vito

L’ecosalotto lucano conquista l’Europa puntando su innovazione e sostenibilità

Sei aziende al Salone internazionale di Milano. Si va dalle sedute rivestite con tessuti di plastica riciclata all’utilizzo del lino (per consumare meno acqua) fino al noleggio

Martedì 18 Aprile 2023, 13:17

L’ecodivano dispiega le ali. E la Basilicata del mobile imbottito scatta dai box sapendo di poter competere per un posto in prima fila nel salone internazionale del mobile, a Milano, un «gran premio» del settore casa-arradamento che mette in vetrina fino a lunedì 24 duemila espositori.

«Resistiamo alla crisi e innoviamo per il futuro», sintetizza il «miracolo» lucano, Saverio Calia, presidente della sezione legno e arredo di Confindustria Basilicata. Non sono solo i numeri a raccontare di un comparto che non arretra, nonostante l’impennata dei costi di produzione, a cominciare dai prezzi delle materie prime lievitate con la «coronacrisi» e ingigantiti dalla guerra ucraina. «Sono stati raggiunti importanti risultati, ma il cammino è tutt’altro che concluso», aggiunge Calia. Che affonda il dito nella piaga: «Fare impresa in Basilicata è inevitabilmente più complesso che altrove. E mi riferisco, in particolar modo, al grave deficit strutturale. Il gap di reti di collegamento è una condizione indegna rispetto alla qualità dell’impresa che in molti casi il territorio è in grado di esprimere. Su questo non si può più indugiare: sulla risoluzione della questione infrastrutturale di gioca il destino di tutta la Basilicata».

La sfida globale della riconversione d processi e prodotti sostenibile è complessa. Ma non trova le aziende lucane impreparate. Anzi. Le sei realtà in vetrina a Milan o sono il trionfo del green, a cominciare da divani rivestiti in tessuti prodotti da plastica riciclata. Tutto questo nel segno di quella che il presidente di Confindustria Basilicata legno e arredo indica come strada obbligata, l’ecodisegn, vale a dire una «progettazione basata sull’impiego efficiente di risorse e materiali, che consenta di limitare l’impatto ambientale legato alla produzione anche attraverso la riduzione della quantità di rifiuti generati, intervenendo su durabilità, riparabilità, possibilità di aggiornamento e riciclabilità dei prodotti stessi. Al contempo, è necessario puntare sempre più sull’approvvigionamento energetico da fonti rinnovabili. Questo comporta la necessità di fare affidamento su competenze adeguate. L’impresa sostenibile crea nuovo e qualificato lavoro».

Milano è l’occasione più ghiotta per mettere in mostra i frutti lucani di questo ecopercorso virtuoso.

Viste da vicino le Sette Sorelle lucane del divano promettono scintille. «Nicoletti Home», tra i 18 modelli inediti, presenta il divano realizzato in un tessuto ricavato al cento per cento da plastica riciclata, da bottiglie raccolte in Piemonte e Lombardia. E così pure «Novaluna», per le quattro proposte realizzate con un filato ottenuto da bottiglie di plastica: 350 per un letto imbottito. « Incanto Italian Attitude» esibisce sedute imbottite con schiume poliuretaniche vegetali, prodotte con olio di semi di soia (quindi da fonti rinnovabili). «Egoitaliano» dedica un corner a «Flip», progetto di economia circolare che permette al consumatore du noleggiare il divano per 40 mesi e poi scegliere se riscattarlo, resituirlo o cambiarlo con uno nuovo. «Ciesse Tendaggi» sfodera prodotti ottenuti anche dal lino la cui lavorazione necessita di un minor consumo di acqua. E « Calia Italia» mette in vetrina divani e pouff con materiali di scarto.

Le frontiere green, dunque, non fanno paura. Anzi sono un grimaldello: Nicoletti ha un fatturato 2022 di 42milioni in crescita del 43% rispetto al 2022 anche per l’espansione su mercati esteri come la Gran Bretagna e nel primo timestre ha già superato gli undici milioni. Numeri che incoraggiano anche perché la pandemia «ha fatto riscoprire al consumatore il valore dello stare in casa», analizza Giancarlo Nicoletti.

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