Sabato 06 Settembre 2025 | 12:22

Pacemaker senza fili salva la vita a un 33enne di Santeramo

 
Anna Larato

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Anna Larato

Pacemaker senza fili salva la vita a un 33enne di Santeramo

Nuova tipologia di dispositivo impiantato a Matera su un 33enne affetto da sindrome di down. Niente cateteri per il device. Cristofer: «Sono felice, grazie alla equipe straordinaria che mi ha avuto in cura»

Martedì 29 Ottobre 2024, 05:30

SANTERAMO IN COLLE - Grazie a un dispositivo invisibile, un pacemaker senza fili, Cristofer potrà fare una vita normale. L’innovativo intervento, davvero all’avanguardia, è stato eseguito nella struttura complessa di cardiologia Madonna delle Grazie Matera diretto dal dottor Giandomenico Tarsia. «Sono felice - racconta Cristofer Dinardo, santermano di 33 anni -. Ringrazio tanto il dottor Tarsia, un uomo e un medico straordinario». Cristofer è affetto da trisomia 21 (sindrome di Dopwn) operato alla nascita di atresia duodenale e ha sempre condotto una vita normale. Impegnato non solo presso “Divergo- Santeramo”, laboratorio lavorativo per persone con disabilità intellettiva, la sua grande passione è il computer. Qualche mese fa ha avuto problemi di salute che hanno richiesto ben due ricoveri prima al Miulli poi a Castellana Grotte. Un quadro clinico che ha indotto prima il cardiologo di Castellana poi la cardiologa di fiducia del paziente, dottoressa M. Antonella Ciccarone. a procedere per un ricovero a Matera. Discusso il caso clinico con il direttore della struttura complessa di cardiologia Madonna delle Grazie Matera, dottor Giandomenico Tarsia e con gli elettrofisiologi dottor Bozza e dottor Andriani si è deciso per l’impianto del pacemaker senza fili.

Quale è la differenza rispetto al pacemaker tradizionale? Innanzitutto consente una stimolazione cardiaca senza dover ricorrere al tradizionale pacemaker composto da cateteri, fili che possono essere 1,2 o 3 a seconda della patologia del paziente posizionati nell’atrio e nei ventricoli del cuore, e un generatore collegato a quei fili, che viene messo sotto cute. Un beneficio per pazienti ad alto rischio di infezione, o che non accettano per motivi psicologici e di estetica il pacemaker tradizionale. La durata media di un pacemaker tradizionale è di 10 anni mente i pacemaker senza fili arrivano anche a 20 anni. «Naturalmente questo tipo di impianto di pacemaker senza fili richiede la presenza di un personale esperto sugli approcci vascolari perché viene impiantato dalla gamba - continua Ciccarone - Il nuovo device impiantato su Cristofer funziona con un sistema a vite (che ne consente anche l’estrazione a fine vita) ma soprattutto permette di poter eseguire un ulteriore impianto in una parte del cuore che è l’atrio. Il problema è il costo (questi nuovi device costano fino a 8.000 euro l’uno rispetto a 1.200 di un pacamaker tradizionale. Va anche detto che i centri che li impiantano sono pochi».

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