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Nella ex caserma «Magrone» laboratori e alloggi per studenti

 
isabella maselli

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isabella maselli

Nella ex caserma «Magrone» laboratori e alloggi per studenti

Bando dell’Agenzia del Demanio: verrà predisposto un progetto per recuperare la struttura di via Amendola chiusa da trent’anni

Mercoledì 14 Agosto 2024, 13:27

BARI - È tra le dieci opere pubbliche del cosiddetto «piano città» stilato dall’Agenzia del Demanio in accordo con il Comune di Bari e sarà destinata ad ospitare il Parco dell’innovazione e residenze universitarie. È l’ex caserma Tenente Magrone, su via Amendola, della cui riqualificazione si parla da anni e che ora vede la luce. Nei giorni scorsi il Demanio ha pubblicato la gara europea per «l’affidamento dei servizi relativi alle indagini conoscitive propedeutiche all’attuazione delle iniziative di progettazione» della vecchia struttura militare.

Il bando, dell’importo a base d’asta dell’appalto di circa 236mila euro, scade alle 12 del 2 settembre e prevede l’esecuzione di servizi di prospezione geologica, geofisica e scientifica, oltre a servizi architettonici, di ingegneria e misurazione, archeologici, indagini geognostiche ed esplorazioni del sottosuolo.

La riqualificazione L’intervento di rigenerazione urbana del compendio permetterà di rafforzare le infrastrutture del Politecnico di Bari potenziando i laboratori di ricerca e fornendo adeguati spazi di aggregazione, di allocare residenze e alloggi universitari, il tutto all’interno di un grande parco fruibile alla cittadinanza.

L’ex caserma, completamente delimitata da muro di cinta, è costituita da 30 corpi di fabbrica (per un totale di 17mila mq di superficie coperta) destinati prevalentemente a magazzini, ma anche ad uffici e alloggi. Sono presenti, inoltre, nell’area esterna: percorsi carrabili e pedonali, un campo da tennis in disuso, tettoie metalliche, e vegetazione varia con specie ad alto fusto, ulivi e arbusti. Nella parte centrale del lotto, poi, c’è una palazzina denominata «Villa Stoppelli», edificio dichiarato di interesse storico-artistico.

Per i 30 edifici sarà eseguito un progetto di rigenerazione che prevede interventi di rifunzionalizzazione e interventi di demolizione e ricostruzione. Nei mesi scorsi sulla riqualificazione e riutilizzo del complesso immobiliare è stata sottoscritta un’intesa tra Ministero dell’Università e della Ricerca, Regione Puglia, Comune di Bari, Agenzia del Demanio, Politecnico di Bari e Agenzia per il Diritto allo Studio Universitario della Regione Puglia (Adisu).

L’intervento sull’ex caserma, infatti, è finalizzato a dare concreta risposta alle esigenze di aule didattiche e laboratori destinati alla ricerca per il Politecnico, alla necessità di creare nuove residenze e alloggi universitari per gli studenti fuori sede, per 150 posti. Il progetto prevede, inoltre, la realizzazione di un parco con aree verdi e impianti sportivi e ricreativi aperti alla cittadinanza, caratterizzato dall’utilizzo di materiali eco-compatibili e tecnologie innovative integrate con l’architettura e il paesaggio per la produzione di energia pulita, in grado di determinare un contesto urbano resiliente ai cambiamenti ambientali, sociali ed economici.

Questa prima gara, propedeutica a quella che disegnerà la nuova «Magrone», dovrà durare circa due mesi che serviranno - i primi quindici giorni - per l’esecuzione delle indagini preliminari e della relazione archeologica, propedeutiche alla revisione dei piani indagine ambientali, geognostici. Le successive sette settimane saranno dedicate ai restanti servizi, prove, analisi, rilievi. Saranno poi necessari – stando al cronoprogramma previsto dal Demanio - ulteriori 60 giorni circa per le verifiche finali. A quel punto gli uffici si metteranno al lavoro per predisporre il bando per la progettazione dell’opera.

Le altre opere del «piano città» Come detto, la riqualificazione dell’ex caserma Magrone rientra nel più ampio programma di rigenerazione urbana messo a punto da Demanio e Comune, da attuare mediante l’avvio di interventi di razionalizzazione, riqualificazione e riuso del patrimonio immobiliare pubblico presente nel territorio, per minimizzare l’impatto ambientale e massimizzare quello sociale e culturale.

Di questo ambizioso «piano città» per Bari fanno parte dieci beni. Oltre all’ex caserma su via Amendola, ci sono le ex strutture militari Milano e Capozzi nel quartiere Carrassi che diventeranno il futuro Parco della Giustizia (sono già concluse le demolizioni e a settembre è attesa la pubblicazione del bando per i lavori); il Palagiustizia di piazza De Nicola, che diventerà sede di uffici pubblici, e la Cittadella della Cultura, entrambi nel quartiere Libertà; l’ex ospedale militare Bonomo su corso Alcide De Gasperi, anche questo destinato ad ospitare residenze universitarie. Ci sono poi l’ex Manifattura tabacchi al Libertà (che diventerà sede del Cnr); Palazzo Sonnino a Madonnella (diventerà un polo di formazione artistica e musicale); l’area dell’ex fabbrica di amianto Fibronit (diventerà un parco verde); l’ex mercato del pesce e il teatro Margherita tra Bari Vecchia e il murattiano che daranno vita al polo delle arti contemporanee.

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