BARI - Un parco interamente verde. È quello che chiede il coordinamento di cittadini, associazioni e comitati territori, tra i quali anche residenti del quartiere Carrassi, per l’area delle ex Casemette Milano e Capozzi, dove è in corso la progettazione definitiva per realizzare nei prossimi anni la sede unica degli uffici giudiziari. Un progetto che, stando alla proposta dello studio di architettura che ha vinto il bando dell’Agenzia del Demanio, l’Atelier(s) Alfonso Femia, destinerà a verde 10 dei 15 ettari che compongono l’ex complesso militare. Non a caso si chiamerà «Parco della Giustizia».
Gli ambientalisti, però, contestano il progetto e, oltre ad un ricorso ai giudici amministrativi, hanno scritto al commissario straordinario Antonio Ficchì, sottoponendogli alcune osservazioni che - dicono - rendono «il “Verde di Quartiere” dell’intera area delle due ex caserme insostituibile e insopprimibile da un quartiere fittamente edificato e densamente popolato e che dispone di quantità ridottissime di verde».
In una lunga nota, evidenziano il «danno irreparabile che deriverebbe alla vivibilità e alla salute dei residenti del quartiere Carrassi, ove mai fosse inopinatamente realizzata la enorme, invadente e dannosa opera giudiziaria». A partire dalla superficie totale dei parcheggi che «risulta essere sottodimensionata di circa tre volte rispetto alla superficie minima prescritta dalla vigente normativa nazionale». E poi la «quantità minima inderogabile di verde ( 9 mq per abitante ), da cui lo stesso quartiere è abissalmente lontano» e che il progetto non rispetterebbe. «E ciò perché - spiegano - nel quartiere non esistono altre aree, idonee e disponibili, da poter destinare a verde per compensare la sottrazione dei 15 ettari delle due ex caserme».
Il coordinamento ambientalista fa anche riferimento all’abbattimento di 178 alberi, soprattutto pini, che definiscono «uno scempio in violazione della normativa nazionale in tema di “Forestazione Urbana” e di conservazione dei “Boschi Urbani”». Abbattimento che, se confermato, sarà fatto contestualmente alla demolizione dei 26 edifici militari, che potrebbe iniziare tra qualche giorno.