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Bari: il tempo incerto invita alle mostre in città. Ecco i contenitori culturali aperti oggi e domani

 
Ninni Perchiazzi

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Ninni Perchiazzi

Bari: il tempo incerto invita alle mostre in città. Ecco i contenitori culturali aperti oggi e domani

foto Donato Fasano

Dal Margherita a Santa Scolastica, anche il sindaco Decaro invita a fare i «turisti in casa propria»

Domenica 17 Aprile 2022, 09:07

BARI - Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi. Magari nella tua città a passeggio tra lungomare e musei, mischiandoti a turisti e croceristi. Un salto a Bari vecchia, una preghiera a San Nicola, che non guasta mai, una camminata tra i vicoli e una visita a una delle mostre disponibili in città. Un modo come un altro per sentirsi in vacanza, ma anche per apprezzare l’arte e le bellezze del capoluogo, spesso non tenute nella debita considerazione dagli stessi baresi.

Il suggerimento arriva proprio dal primo cittadino che su Facebook invita i baresi a godersi le bellezze della propria città, complici le previsioni metereologiche che sembrano sconsigliare le gite fuori porta. «Potremmo mescolarci con i tantissimi turisti che sono tornati a riempire le strade di Bari, ma anche fare una passeggiata tra le vie dello shopping oppure visitare una delle tante mostre presenti nei diversi contenitori culturali», scrive Antonio Decaro, non senza dispensare consigli sulle esposizioni presenti nel capoluogo.

Il weekend di Pasqua si può trasformare quindi nell’occasione per fare i turisti a casa propria, visitare esposizioni e contenitori rimessi a nuovo allo stesso tempo. Così, fare un salto al Margherita per ammirare la mostra di Banksy - già tremila presenze per il suo «realismo capitalista» -, può essere l’occasione anche per rimirare il recupero dell’ormai ex teatro, rimasto per decenni vietato a baresi e non.

Lo stesso dicasi per il museo archeologico di Santa Scolastica, da poco restituito alla città, accattivante scenario della esposizione «Ritratti di cinema», curata da Antonietta De Lillo.

Da un lungomare all’altro, spostandosi verso sud, si può fare un salto alla pinacoteca metropolitana Corrado Giaquinto, sia per ammirare le opere di De Nittis e Piccinni, ma anche per le «Anime inquiete» di Annamaria Di Terlizzi.

Ritornando verso la città vecchia ci attendono i frame della mostra fotografica antologica di Aurelio Amendola al Castello Svevo, mentre poco più distante, presso il Museo civico ci si può deliziare con gli scatti del dal grande fotogiornalista Uliano Lucas, nell’esposizione «Bari, storie e frammenti».

In fin dei conti, la scelta è ampia e articolata. Basta solo sentirsi turisti a casa propria per un giorno e scoprire che in fondo Bari non è poi così male.

Al museo civico «Bari. Storie e frammenti»: gli scatti di Uliano Lucas

ll Museo Civico ospita l’esposizione «Bari. Storie e frammenti» con gli scatti che il fotogiornalista Uliano Lucas ha realizzato a Bari nel corso degli anni. Sono una settantina le immagini in rigoroso bianconero scattate dal 2007 al 2021, con cui l’anziano maestro della fotografia sociale italiana riassume il senso del suo lungo incontro con una particolare vicenda urbana del Sud. Le foto del maestro svelano i segreti di Bari dal lungomare del ventennio fascista fino ai quartieri della città nuova, dai palazzi anonimi di Japigia e Madonnella al centro murattiano, senza dimenticare le periferie, dall’enclave del Libertà fino al San Paolo. Oggi e domani, il museo è aperto dalle ore 9.30 alle 13.30. Il biglietto d’ingresso al museo (intero 5 euro, ridotto 3 euro).

Al teatro Margherita il «Realismo capitalista» dello street artist Banksy

La mostra «Banksy – Realismo capitalista» è allestita nel Teatro Margherita fino al 12 giugno. La ricca selezione delle serigrafie delle opere del noto street artist britannico è per la prima volta a Bari. Banksy è un artista di rottura, un contestatore pacifico che usa l’arte e le immagini come mezzo di difesa collettiva. In esposizione ci sono due vere e proprie icone della produzione di Banksy, ormai famose e amate in tutto il mondo per i potenti messaggi sociali di cui si fanno portavoce. La prima è «Girl with baloon», che nel 2017 è stata votata in un sondaggio come l’opera più amata dai britannici, la seconda è «Love is in the air», un lavoro su carta che riproduce su fondo rosso lo stencil apparso per la prima volta nel 2003 a Gerusalemme, raffigurante un giovane che lancia un mazzo di fiori.
La mostra è aperta al pubblico oggi dalle ore 10.30 alle 21.30 e domani dalle ore 10.30 alle 20.30. Biglietto di ingresso 10 euro (ridotto 8, on ulteriore riduzione a 4 euro per scuole, università e adolescenti).

Al museo di Santa Scolastica «Ritratti di cinema», con 50 immagini De Lillo svela segreti e anima dei divi

«Ritratti di cinema» di Antonietta de Lillo al museo archeologico di Santa Scolastica. In esposizione oltre 50 scatti di un’inedita Antonietta De Lillo, allora giovane fotoreporter, realizzati alla Mostra di Venezia nel biennio 1981/82, che vedono ritratti Robert Altman, Bernardo Bertolucci, Liliana Cavani, Primo Levi, Jeanne Moreau, Italo Calvino, Harrison Ford, Akira Kurosawa, Mario Monicelli, un giovanissimo Nanni Moretti, Leone d’argento con il suo Sogni d’oro, i due Leoni d’oro al nuovo cinema tedesco, Margarethe von Trotta e Wim Wenders, e molti altri tra i protagonisti più iconici che hanno frequentato il Lido nelle edizioni dirette da Carlo Lizzani.
Le aperture: oggi dalle 9 alle 13. Domani e lunedì 25 aprile, dalle 9 alle 14. Ingresso gratuito.

Alla Pinacoteca metropolitana Le «Anime inquiete» della barese Di Terlizzi

Nella Pinacoteca, visitabile oggi dalle 9 alle 13 (ultimo ingresso ore 12,30) e domani dalle 9 alle 14 (ultimo ingresso ore 13,30) sono esposte le opere dell’artista barese Annamaria Di Terlizzi, raccolte nella mostra «Anime inquiete».
Le installazioni della Di Terlizzi sono dedicate al mondo femminile e alla violenza di cui è da sempre vittima.
La mostra invita a riflettere sulla brutalità perpetrata ai danni delle donne che si è acuita anche durante questa terribile pandemia e ancora di più oggi a causa della guerra in corso in Ucraina, in una sorta di appello accorato del mondo della cultura e dell’arte mondiale, e quindi anche barese, teso a scuotere le coscienze e a far riflettere sulla condizione della donna.

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