«Vedo scorrere tutta la mia vita in questa mostra. Questa istituzione nacque da una intuizione di Giovanni Falcone, quando era il direttore generale degli Affari Penali presso il Ministero della Giustizia. Fu una scelta complessa. Nacque la DIA assieme alla Direzione Nazionale Antimafia, e per la prima volta si riorganizzava e si mettevano delle norme precise per evitare che le stesse forze di polizia e gli stessi magistrati si occupassero di qualunque tipo di reato». Lo ha dichiarato il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, a margine del taglio del nastro della mostra fotografica “Antimafia Itinerante”, nella Sala del Colonnato del Palazzo della Città metropolitana di Bari, nell’ambito delle celebrazioni del 30° anniversario della Direzione Investigativa Antimafia, alla presenza del Direttore della DIA, Maurizio Vallone, del sindaco di Bari e della Città metropolitana, Antonio Decaro.
“L’istituzione della Dia – ha proseguito Emiliano – fu un passaggio fortissimo, perché fino a quel momento c'era l'idea che chiunque si dovesse occupare di qualsiasi cosa. Da quel giorno l'Italia, anche grazie a queste intuizioni, è diventato nel mondo il Paese di riferimento dal punto di vista della tecnica di contrasto alle mafie. Grazie alla mostra ho appreso che esiste un sistema di coordinamento di tutte le polizie del mondo, nei confronti della ‘ndrangheta; è una cosa che mi tranquillizza, perché la ‘ndrangheta ha una capacità di internazionalizzazione che non ha precedenti. È probabilmente la mafia più pericolosa del mondo. E il fatto che le polizie scambino informazioni, dati, prove, nomi, impronte, eventi, riflessioni è di fondamentale importanza. L'organizzazione delle investigazioni – ha concluso Emiliano - segue il rafforzamento della capacità operativa di queste organizzazioni criminali ed è un lavoro che non finisce mai e che deve sempre portarci ad essere avanti alle organizzazioni mafiose e mai dietro”. L’esposizione, che ha fatto tappa anche a Lecce, ripercorre attraverso foto, immagini e cronache dei giornali, i trent’anni di storia e di passione delle donne e degli uomini della DIA nell’azione di contrasto alle mafie. La mostra sarà aperta fino a venerdì 25 febbraio.
LE PAROLE DI DECARO - «La Dia ha fatto un lavoro straordinario in questi anni e mi fa piacere che hanno deciso in questo viaggio itinerante per il Paese di fare tappa anche nella nostra città. Le immagini che ci sono nella mostra raccontano la storia del nostro Paese e della nostra terra. A queste fotografie oggi vorrei aggiungerne due: le foto delle ville un tempo appartenenti ai clan mafiosi Di Cosola e Parisi, che proprio oggi abbiamo candidato a un finanziamento del Pnrr per riqualificarle». Lo ha detto il sindaco di Bari e presidente Anci, Antonio Decaro, partecipando alla inaugurazione della mostra fotografica dedicata ai trent'anni della Dia. "Sono due beni confiscati alla criminalità organizzata - ha spiegato Decaro - per i quali chiediamo un finanziamento per poterli trasformare in un asilo nido e in una attività produttiva artigianale. Un fatto simbolico che rappresenta un momento del riscatto e di una nuova vita, per questi immobili e per tutte le persone che li vivranno». "Sono passati tanti anni - ha aggiunto il sindaco - e questa città, con le forze dell’ordine e la magistratura, ha deciso di reagire. Grazie a tante associazioni, a cominciare dagli industriali e i commercianti, i cittadini hanno cominciato a denunciare quello che accadeva. Siamo consapevoli del fatto che c'è la mafia anche nella nostra città, ci sono 14 clan criminali, ma ci siamo anche noi, ci sono i cittadini che reagiscono e hanno deciso di decidere loro il loro destino, il destino della nostra terra e della nostra comunità».