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Bari, aumenta lo smartworking: 50% dipendenti comunali lavoreranno da casa

 
Redazione online

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L’amore nato ai tempi del Covid 19 nella storia di Anna e Marco

E ad Altamura il consiglio comunale si fa online

Martedì 20 Ottobre 2020, 14:23

Il Comune di Bari ha disposto una ricognizione nei propri uffici per avviare, nei settori dove sarà possibile, lo smart working per il 50% del personale, come stabilito dalle nuove norme anti-contagio del Governo. Secondo una direttiva del direttore generale, in tutte le ripartizioni comunali si dovrà avviare una ricognizione rispetto a quali procedure è possibile svolgere a distanza con la relativa assegnazione di personale che potrà proseguire la propria attività lavorativa in smart working. "Con la nuova ondata di contagi che il Paese è chiamato a fronteggiare con provvedimenti e misure di prevenzione, anche il Comune di Bari sta avviando una serie di misure cautelative nei confronti del proprio personale dipendente per ridurre al minimo l'esposizione a eventuali rischi di contagio», sottolinea l'assessore al personale Vito Lacoppola, spiegando che «in questo momento anche le pubbliche amministrazioni sono chiamate ad un ripensamento delle modalità di lavoro, degli stili di vita e dei tempi della città, provando a fare la propria parte sul decongestionamento dei mezzi di trasporto pubblico, sulla mobilità delle persone tra diversi Comuni e sul contenimento dei rischi da contagio. Il Comune di Bari può contare oggi su una platea di 1.693 dipendenti, donne e uomini che lavorano, che si spostano e che dobbiamo preservare».

Dopo la firma del nuovo Dpcm per far fronte all’emergenza coronavirus, ad Altamura, in provincia di Bari, sono stati annullati tutti i consigli comunali e le riunioni delle commissioni in presenza. I lavori proseguiranno solamente online. Altamura è uno dei Comuni pugliesi con più contagi, sono 267 i casi di Covid-19: 260 persone sono in isolamento domiciliare, 7 sono ricoverate. In una diretta facebool, la sindaca Rosa Melodia ha detto di non essere "idealmente a favore della chiusura delle piazze». «Dobbiamo sostenere l’economia della nostra città - ha aggiunto - ma cercare di cambiare le nostre abitudini per quanto riguarda la ristorazione potrebbe essere di grande aiuto».

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