La visita del Papa a Bari il 23 febbraio prossimo, le molteplici vertenze sul lavoro e la questione criminalità: sono queste le prime questioni che la nuova prefetta di Bari, Antonia Bellomo, si troverà subito ad affrontare. Bellomo, che ha incontrato i giornalisti in occasione del suo insediamento, torna come prefetto nel capoluogo pugliese che aveva lasciato nove anni fa da funzionario.
Ho trovato una città migliore - ha detto - credo che l'evoluzione di questi anni sia stata in positivo. Naturalmente noi non possiamo mai accontentarci, l’impegno di ciascuno di noi sarà mettere in campo tutte le risorse per raggiungere sempre risultati migliori». A proposito della visita del Papa, «sarà una occasione importante - ha detto - ma ho trovato una macchina organizzativa ben collaudata, perchè il Papa è già stato accolto due volte lo scorso anno con risultati eccellenti e noi speriamo di fare altrettanto».
«Sulla criminalità - ha detto ancora - l'impegno delle forze di polizia e della magistratura è sempre molto alto. Qui come in tutta Italia i reati sono in calo, ma la sensibilità dei cittadini è molto elevata soprattutto rispetto ai reati che colpiscono immediatamente la percezione di sicurezza. Cercheremo di fare meglio, e in tutto questo conto molto sull'azione sinergica delle forze di polizia ma anche di tutte le altre componenti dello Stato, quindi ciascuno deve fare la sua parte». A proposito delle vertenze legate alle crisi aziendali, Bellomo ha assicurato che che «il tavolo di confronto in Prefettura è sempre aperto».
Rispondendo ad una domanda sulla presenza a Bari della formazione Casapound (accusata di una aggressione a manifestanti antifascisti nel 2018 per la quale 23 suoi militanti sono a processo per riorganizzazione del disciolto partito fascista), Bellomo ha assicurato che il compito della prefettura è di assicurare a tutti «il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero nel rispetto della legalità».