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Bari, donna fece uccidere l'amante davanti all'Amiu: in 4 a processo

 
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Omicidio al San Paolo  ucciso un netturbino davanti alla sede dell'Amiu

Foto Luca Turi

Giudizio immediato per imprenditrice mandante, genero e due complici

Martedì 04 Giugno 2019, 21:37

Saranno processati dinanzi alla Corte di Assise di Bari a partire dal prossimo 3 ottobre i presunti assassini del 51enne Michele Amedeo, netturbino dell’Amiu, ucciso nel parcheggio dell’azienda nella zona industriale di Bari la sera del 25 aprile 2017. Il pm della Dda di Bari che ha coordinato le indagini della Squadra Mobile, Marco D’Agostino, ha chiesto e ottenuto il giudizio immediato per quattro persone.

Si tratta dell’ex amante della vittima, l’imprenditrice di Cassano delle Murge Vincenza Mariani, ritenuta la mandante; suo genero Giuseppe Baccellieri, accusato di essere l’esecutore materiale; il pregiudicato vicino al clan Strisciuglio di Bari, ex dipendente del salottificio di proprietà della Mariani, Massimo Margheriti, da poco scarcerato dopo 20 anni di detenzione per tentato omicidio e che era alla guida dell’auto con a bordo il killer; il pregiudicato Michele Costantino, reo confesso di aver collaborato al delitto fornendo ai sicari un’auto rubata e l’arma. Margheriti e Costantino ora sono collaboratori di giustizia.
Tutti gli imputati, accusati a vario titolo di omicidio volontario premeditato, detenzione e porto di armi e ricettazione, sono stati arrestati per il delitto nel febbraio scorso e sono tuttora detenuti.

Stando all’ipotesi accusatoria, la donna avrebbe commissionato il delitto, promettendo a Margheriti un compenso di 5mila euro, per punire l’ex amante della fine della loro relazione. E lo avrebbe fatto due giorni prima della laurea della figlia della vittima, per «imprimere - secondo gli inquirenti - un sinistro ed indelebile sigillo di lutto anche sulla festa». (ANSA).

Il difensore di Bacellieri, l’avvocato Michele Sodrio, ha annunciato che farà istanza di rito abbreviato per il suo assistito «perché ha confessato davanti al Pm di essere stato effettivamente lui a sparare - ha spiegato - ma si tratta di un omicidio preterintenzionale. Ovviamente c'è grande rispetto e dispiacere per il lutto dei familiari di Michele Amedeo, ma il mio cliente non voleva assolutamente uccidere. La sua intenzione, come spiegato durante un lungo interrogatorio lo scorso aprile, era quella di spaventare la vittima, non certo di ammazzarla. Si è trattato di un tragico errore, del quale peraltro la Mariani non sapeva nulla, perché fu un’iniziativa del solo Baccellieri, per 'dare una lezionè ad Amedeo, ritenuto responsabile dell’infelicità della suocera del mio cliente, per la loro tormentata relazione, che andava avanti da anni tra liti e ritorni di fiamma»

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