BARI - Un gruppo di lavoratori ex Om Carrelli ha deciso di cominciare uno sciopero della fame in piazza Prefettura, davanti alla sede del comune di Bari. Gli operai, in cassa integrazione da sette anni e senza stipendio da gennaio scorso, hanno montato una tenda piazzando anche gli striscioni di protesta utilizzati nei mesi scorsi durante le decine di manifestazioni. Sul pavimento hanno posizionato uno striscione rosso con la scritta «Rispetto per 190 famiglie».
«Questa protesta nasce dalle difficoltà economiche ormai insostenibili in cui siamo», dicono. «Siamo in una situazione drammatica, - spiegano - con alcuni di noi che non possono pagare l’affitto di casa, altri che vivono in macchina, che non riescono più a rispondere neanche alle esigenze sanitarie per i bambini, ai beni di prima necessità. Non percepiamo cassa integrazione da 8 mesi - continuano - e non possiamo prendere nuovi lavori a tempo determinato perché, essendo al momento laboratori sospesi, dovremmo dimetterci e quindi perderemmo la possibilità di rientrare in un futuro progetto di reindustrializzazione dello stabilimento».
Da quando, nel 2011, l’azienda annunciò la chiusura della sede nella zona industriale di Bari, i quasi 200 lavoratori per sette anni hanno percepito la cassa integrazione in attesa di un investitore che rilevasse lo stabilimento. Tutte le offerte e le proposte sono fino ad oggi fallite, «ma sappiamo che ora c'è la possibilità che una cordata di imprenditori pugliesi realizzi lì un impianto per il riciclo dei rifiuti. Sciopereremo a oltranza - dicono gli operai - finché arriveranno risposte e vedremo azioni concrete sul progetto che dicono di avere per le mani». A portare il proprio sostegno agli operai, il sindaco di Bari e presidente nazionale dell’Anci, Antonio Decaro, e l’assessore comunale Paola Romano, che ha consegnato agli operai anche alcuni fardelli di acqua.