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Gazzetta: «Fare presto, è un bene culturale», la parola al Rettore del Politecnico Bari

 
francesco cupertino (rettore del politecnico di bari)

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francesco cupertino (rettore del politecnico di bari)

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«Un pezzo della nostra storia rischia di scomparire e ognuno, a suo modo, vorrebbe dare il proprio contributo perché ciò non accada»

Mercoledì 10 Giugno 2020, 11:04

Ha ragione chi afferma che dalla crisi nascono le opportunità. Non è affatto retorica, dopo l’esperienza del lockdown che ci ha messi a dura prova. Abbiamo tutti una gran voglia di fare nuovi e ambiziosi progetti o, quantomeno, di riprendere quelli vecchi dove li avevamo lasciati, per portarli a temine con entusiasmo ritrovato. La vicenda della Gazzetta del Mezzogiorno è, in questo contesto, esemplare. Un pezzo della nostra storia rischia di scomparire e ognuno, a suo modo, vorrebbe dare il proprio contributo perché ciò non accada. I giornalisti sono impegnati a costituire una cooperativa, per mantenere il quotidiano in edicola.

I lettori vengono informati dell’evolversi della situazione e invitati a sostenere il giornale, continuando a leggerlo e, soprattutto, ad acquistarlo. E alle aziende viene chiesto di non far mancare i loro investimenti pubblicitari, quanto mai necessari in questa fase di ripartenza nazionale.

Anche l’idea di riconoscere un interesse storico alla testata e al suo archivio, rilanciata dal professor Eugenio Scandale, è un bel gesto di attenzione da parte del mondo accademico. Infatti lo condividiamo e promettiamo fin da subito di dare a questa iniziativa tutto il sostegno necessario.

Lo facciamo con piacere, perché la salvaguardia dei beni culturali è una questione che ci sta a cuore e che deve essere testimoniata alle nuove generazioni. Il prossimo passo è aiutare la Gazzetta a sfruttare l’opportunità che nasce dalla crisi, ovvero a diventare competitiva. E bisogna farlo presto. Qualsiasi contributo è giusto e doveroso, può diventare addirittura nobile, ma deve convergere verso l’unico obiettivo di aumentare il gradimento del giornale, insieme alle vendite e i ricavi pubblicitari. Al rinnovato prestigio della testata deve coincidere una grande operazione di ristrutturazione aziendale che coinvolga e metta in comunicazione la redazione, il reparto commerciale, il marketing, il management. Il tutto, in linea con la trasformazione digitale di questa epoca.

La Gazzetta deve essere messa nelle condizioni di proiettarsi nel futuro, di realizzare grandi numeri con la fiera consapevolezza della sua storia e, allo stesso tempo, con grande dimestichezza delle nuove dinamiche di mercato. Sappiamo che ci vogliono soldi e che non è facile trovare imprenditori disposti ad investire, soprattutto in questa fase in cui è in piedi la questione giudiziaria. Ma dobbiamo essere pronti. Gli imprenditori, la politica, le istituzioni non abbiamo dubbi che il Politecnico di Bari darà il suo contributo, innanzitutto di idee, se sarà gradito.

Questo movimento di solidarietà per la Gazzetta deve tradursi ora in un coordinamento in rete di tutti gli attori interessati al territorio e al suo giornale. Sarà un investimento utile per tutti. Come si dice, finché ci saranno storie da raccontare, ci sarà bisogno di giornali che le raccontino. E in questa straordinaria terra in cui viviamo, di storie da raccontare ne abbiamo tante e, alcune, di bellissime. Facciamo in modo che lo sia anche questa.

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