Sabato 06 Settembre 2025 | 23:11

Benedetta Pilato, la solita freccia brilla in Coppa del Mondo

 
Ciro Sanarica

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Ciro Sanarica

Benedetta Pilato, la solita freccia brilla in Coppa del Mondo

Benedetta Pilato

Oro nei 50 e 100 rana. Se il buongiorno si vede dal mattino, le premesse per una stagione da protagonista assoluta ci sono tutte

Martedì 24 Ottobre 2023, 12:57

12:58

Se qualcuno avesse avuto dubbi sulle capacità di adattamento al nuovo stile di vita da parte di Benedetta Pilato, la diciottenne tarantina ci ha messo pochi secondi per scioglierli. L’impatto non poteva essere migliore con la nuova stagione, quella più intensa che la storia del nuoto potrà mai ricordare. Non poteva essere migliore la prima uscita sotto l’egida di Antonio Satta (presso il Centro Nuoto Torino) che, di fatto, è divenuto suo coach subito dopo la conclusione dei Mondiali in vasca lunga di Fukuoka; dove la pugliese aveva conquistato una medaglia di bronzo pesante, sebbene denigrata da qualche disattento ed impietoso commento social che aveva anche suscitato le reazioni di super Benny.

Il trasferimento a Torino, per l’atleta del Circolo Canottieri Aniene, avvenuto poche settimane fa. L’addio (o l’arrivederci) al suo mentore, Vito D’Onghia, che ne individuò il talento, ancora bambina. Il saluto alla sua Taranto, per la quale non ha mai nascosto attaccamento. Il passo importante nella vita scolastica: dagli esami di maturità ed il conseguimento del diploma scientifico, all’iscrizione presso la facoltà di biologia nel capoluogo piemontese. Tutto molto in fretta, tutto concentrato in poco tempo. Ma Benedetta Pilato è abituata a bruciare le tappe, è un segno distintivo che ne ha caratterizzato la crescita. Accusando, ove possibile e plausibile, dei periodi non facili, che si sono collocati in una vita sopra le righe o, comunque, lontana dai canoni di una teenager qualunque. Se a quattordici anni poteva laurearsi vicecampionessa del mondo nella lontana Corea del Sud, a diciotto può andare incontro a quanto detto e viverlo quasi come una «normalità».

A venirle incontro ci hanno pensato le amiche acque della Duna Arena di Budapest, dove ha vissuto i momenti più epici della sua giovane carriera. In occasione della terza tappa di Coppa del Mondo, la nuotatrice tarantina, ha compiuto il suo esordio da torinese adottiva e da atleta «professionista». Virgolettiamo il termine per chiarirne il senso. Terminata la vita liceale, Benedetta Pilato può adesso sostenere doppie sedute di allenamento. Riflettendoci, probabilmente, impiegando lo stesso tempo che in Puglia dedicava all’attività sportiva (o quasi). Non va mai dimenticato che gli allenamenti in corta erano condotti nella piscina Meridiana di Taranto, ma per quelli in lunga erano necessari gli spostamenti alla volta di Bari.

Budapest quindi, dove ha vinto titoli europei e mondiali, dove stabilì un record del mondo da poco sottrattole. Budapest, per vincere in Coppa del Mondo, tanto la gara sui 100 (con tanto di record della manifestazione) che quella sui 50 rana. Nel primo caso andando ad appena otto centesimi dal record italiano (in batteria) ed a cinque dal suo personal best (1’05”70); nel secondo nuotando comunque sotto i 30” (anche in questo caso in batteria).

Se il buongiorno si vede dal mattino, le premesse per una stagione da protagonista assoluta ci sono tutte. Sarà una stagione comunque difficile, nella quale sarà impensabile, per lei, quanto per qualsiasi altra nuotatrice, presentarsi al top in ciascuno degli appuntamenti cardine che andranno a terminare nel dicembre 2024.

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