L’autenticità del passato che stimola, nel presente, l’economia del turismo. È questa la chiave del successo “Turismo delle Radici”, promosso con il progetto “Italea”, finanziato da NextGenerationEU nell’ambito del Pnrr.
La Direzione generale per gli italiani all’estero del Maeci ha iniziato a guardare con interesse a questa speciale formula turistica già dal 2018, con l’obiettivo di promuovere il ritorno e l’accoglienza degli emigrati italo-discendenti nei territori di provenienza e, allo stesso tempo, valorizzare i piccoli borghi del nostro Paese. Istituzioni, enti locali, privati e associazioni, insieme, hanno coltivato la storia e l’appartenenza italiane, la memoria che celebra la nostra identità. In questo senso, la tradizione culinaria e la tavola, il legame fra cucina e famiglia, così intimo e antico, hanno giocato un ruolo fondamentale. Sapori e riti, attraverso le ricette d’un tempo, riscoperte e recuperate, nei piatti italiani che sono divenuti iconici all’estero, dalla pizza al tiramisù.
È quanto accaduto in Calabria, dove si è chiusa di recente (e con un grande successo) la primissima edizione del “Calabria Food Fest”, l’evento che ha portato al Sud il pubblico internazionale appassionato. I visitatori hanno trascorso una settimana nei borghi e per le coste tra il Golfo di Squillace e le Serre catanzaresi, impegnati con un calendario ricco di esperienze: cooking show stellati, degustazioni di eccellenze calabresi, itinerari naturalistici e culturali, concerti, talk, laboratori per bambini e appuntamenti dedicati alla filiera agroalimentare. Tra i partecipanti, fra gli altri, star di Instagram, arrivate per la prima volta in Italia e in Calabria. Grazie al programma di promozione del Turismo delle Radici, lanciato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale all’interno del progetto Pnrr, i testimonial hanno raccontato sui propri canali social la ricchezza delle tradizioni e la cultura della regione calabrese, che dice pronta a pensare già alla seconda edizione del “Calabria Food Fest”.
«Sempre più persone nel mondo cercano di tracciare le linee della propria genealogia, ritornando nei luoghi d’origine delle proprie famiglie. Una tendenza che diventa opportunità, perché il Turismo delle Radici rilancia territori in crisi, contrasta il fenomeno dello spopolamento, genera introiti, sostiene l’occupazione in settori chiave come l’ospitalità, i trasporti, il commercio e promuove il patrimonio culturale e naturale. Oggi, quest’azione riveste un’importanza cruciale per l’Italia, dove l’operazione Turismo delle Radici è entrata nel vivo nel 2024 proprio grazie a Italea», ha ricordato il Consigliere d’ambasciata e responsabile del Progetto Italea, Giovanni Maria De Vita. Con una platea di oltre quaranta milioni di follower sui social e più di trenta milioni di interazioni online, l’eco del festival, organizzato da “Sognare Insieme Viaggi” nell’ambito del progetto “Le Montagne del Sole” e finanziato dal Ministero del Turismo, ha travalicato i confini nazionali. Le prime prenotazioni per l’edizione 2026, infatti, sono arrivate da Stati Uniti, Canada e Regno Unito, a testimonianza di un interesse sempre crescente per una terra che sta svelando al mondo il suo volto più seducente: quello del quiet luxury, l’idea di un lusso discreto, identitario e sostenibile.