Sabato 06 Settembre 2025 | 22:58

Sanremo, ecco Miriam Campobasso: un violino barese dietro le quinte dell’Ariston

 
Mariapaola Vergallito

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Mariapaola Vergallito

Sanremo, ecco Miriam Campobasso: un violino barese dietro le quinte dell’Ariston

Puglia e Basilicata al Festival anche nel comune orgoglio di un tassello importante della grande orchestra che accompagnerà gli artisti

Venerdì 07 Febbraio 2025, 06:00

Puglia e Basilicata a Sanremo anche nel comune orgoglio di un tassello importante della grande orchestra che accompagnerà gli artisti, perché ne farà parte anche la violinista Miriam Campobasso. Barese di nascita, è lucana d’adozione perché insegna violino a Senise, all’istituto comprensivo «Nicola Sole» guidato dal dirigente Francesco D’Amato. Noi l’abbiamo raggiunta tra una prova e l’altra.

Quando è nata la sua passione per la musica?

«Fin da piccola ero affascinata dal suono del violino, ho avuto la fortuna di iniziare a studiarlo con maestri straordinari come Terry Bux e Giovanni Zonno. A sette anni ho superato l’ammissione al Conservatorio “Piccinni” di Bari, esperienza che ha segnato l’inizio di un percorso che mi ha portata a dedicarmi completamente alla musica. Dopo il diploma in violino con lode, ho continuato a studiare con maestri di fama internazionale come Felix Ayo, Daniela Cammarano, Alessandro Quarta, fino a perfezionarmi all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma in Musica da Camera. Ho avuto l’opportunità di esibirmi come solista e collaborare in qualità di prima parte con prestigiose orchestre. Il mio arrivo all’IC “Nicola Sole” è stato un ulteriore tassello, in un percorso che unisce l’attività cameristica/orchestrale alla trasmissione della musica alle nuove generazioni».

Ci racconta la “chiamata” a Sanremo?

«Essere selezionata è stato un onore, un’emozione indescrivibile. Con il maestro Pirazzoli ho collaborato nella trasmissione Rai “I Migliori Anni’’ nel 2023 e 2024. Nel mio curriculum c’erano già il Festival dei Due Mondi di Spoleto, il Festival di Ravello, l’Al Busthan Festival di Beirut, concerti al Teatro Argentina di Roma,al San Carlo di Napoli, ho suonato per il concerto di Natale al Senato in diretta Rai e collaborato con Dee Dee Bridgewater e James Taylor Quartet. Ho partecipato anche al tour di Riccardo Cocciante nel 2022 e alle semifinali di X-Factor. Ogni esperienza mi ha arricchita, ma Sanremo ha un fascino unico: è il frutto di anni di studio e dedizione, ma anche di incontri e collaborazioni importanti».

Che atmosfera si respira dietro le quinte?

«Elettrizzante! Si vive un misto di emozione, tensione e concentrazione. Ci si sente parte di qualcosa di grande. Si parte con le prove tecniche, poi quelle con l’orchestra e i cantanti, per affinare ogni dettaglio dell’esecuzione. Uno degli aspetti più affascinanti è vedere come ogni elemento si incastri alla perfezione, grazie al lavoro di tutti».

Per quello che si può dire: le canzoni sono belle?

«Le canzoni di Sanremo sono sempre lo specchio della musica italiana contemporanea. Ci sono brani di grande impatto emotivo, altri più sperimentali, e sicuramente molti diventeranno hit. Senza fare spoiler, posso dire che alcune mi hanno emozionata particolarmente, sia per le melodie che le caratterizzano che per i messaggi che trasmettono».

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