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«Burnt Roots», la sofferenza degli ulivi narrata dal jazz di David Macchione

 
isabella maselli

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isabella maselli

«Burnt Roots», la sofferenza degli ulivi narrata dal jazz di David Macchione

Burnt Roots (story of an olive tree) è l’album del contrabbassista jazz David Macchione con il suo quintetto, dedicato alla Xylella e al suo disastroso impatto sui paesaggi e sull’identità pugliese

Lunedì 18 Dicembre 2023, 20:19

Foglie secche al vento come le corde vibranti di un contrabbasso. La natura che soffre «raccontata» oltreoceano in musica, con i suoni e i ritmi a scandire un dramma tutto pugliese. Burnt Roots (story of an olive tree) è l’album uscito il 5 dicembre (disponibile su Bandcamp) del contrabbassista jazz David Macchione con il suo quintetto, dedicato alla Xylella e al suo disastroso impatto sui paesaggi e sull’identità pugliese.

Nato ad Amsterdam, David Macchione è cresciuto a Bari, dove ha sviluppato una profonda passione per la musica dopo aver ritrovato il basso elettrico di suo padre. Dopo essersi cimentato con la chitarra, il pianoforte e il violino, ha finalmente scoperto il contrabbasso, tornando al suo amore iniziale per le frequenze basse. Sin dalla prima adolescenza, Macchione è stato attivo nella scena musicale locale pugliese, collaborando con il chitarrista jazz Guido Di Leone e suonando il basso elettrico in band hardcore underground. Ha poi frequentato la sezione Jazz del Conservatorio di Bari sotto la guida del maestro Maurizio Quintavalle, per poi trasferirsi al Conservatorio di Amsterdam. È stato uno dei 20 studenti ammessi al Global Jazz Institute presso il Berklee College of Music, dove ha studiato insieme al pianista vincitore del Grammy Award Danilo Perez e alla contrabbassista Linda May Han Oh, conseguendo il master nel 2023. Si è esibito in festival di tutta Europa e attualmente vive a New York.

Il David Macchione Quintet esplora molteplici influenze e radici, che attinge dal jazz contemporaneo ma è profondamente influenzato dai suoni e dalle impressioni del sud Italia e della Puglia in particolare.

L’ultimo lavoro Burnt Roots irrompe con una sequenza di brani originali e incisivi, che richiamano, attraverso le forti reazioni emotive che suscitano, la attenzione di chi ascolta sul dramma della Xylella in Puglia, terra a cui il compositore è intimamente legato dall’infanzia.

Ed è proprio su questo legame, profondo e ancestrale, che viene intessuta la trama di Burnt Roots, che segue il ciclo vitale di uno di quei milioni di ulivi colpiti dal batterio, dal suolo in cui nasce al suo drammatico epilogo e con uno sguardo al futuro trasformato del paesaggio pugliese; una trama musicale elegante e ricercata, allo stesso tempo «tragica» ed energica, per le problematiche che essa evoca, senza mai perdersi o scantonare dal suo ordito narrativo.

Un lavoro, quello di David Macchione e del suo quintetto - formato da giovani musicisti provenienti da diverse esperienze nel mondo, quali Miranda Agnew (tromba), Katie Webster (sassofono), Nika Ko (piano), Alex Yoo (batteria) - che testimonia quanto il linguaggio del jazz contemporaneo si spinga ad afferrare le emozioni di un pubblico, destinatario anche di un messaggio di tipo non soltanto sociale ma anche profondamente «politico», quale è quello di una vibrata allerta sulla esigenza di tutelare senza più esitazioni ambiente e paesaggi troppo minacciati dall’uomo.

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