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Nicola Morisco
12 Gennaio 2021
Col Sud a tracolla - Fronn’e Limone è il disco del ritorno al canto della tradizione popolare di Vito Signorile. Un album composto da dieci brani, con cinque inediti scritti da Signorile, uno da Davide Ceddia, uno da Giuseppe De Trizio e omaggi a cinque grandi rappresentanti del folk italiano: Otello Profazio, Matteo Salvatore, Enzo Del Re, Silvano Spadaccino e Pietro Basentini. «A questo disco - commenta Signorile -, affido il compito di restituire autentiche “istantanee” dell’anima popolare con la sua rabbia, la sua allegria, i suoi amori, le sue proteste, spesso a mascherare atroci povertà e profonde solitudini. Ancora presenti nelle periferie del mondo, ancora occultate da una omologazione arrogante, da un’inarrestabile esigenza di mostrare un mondo del Bengodi».
Per molti la figura di Signorile è principalmente affiancata alla sua attività di attore e regista, nonché di direttore artistico del Nuovo teatro Abeliano di Bari. Si dimentica, invece, che Signorile alcuni decenni fa ha iniziato la sua carriera artistica attraverso esperienze musicali che lo hanno portato a ricercare e interpretare canti popolari tradizionali e d’autore, poi inseriti anche in alcuni suoi spettacoli teatrali. La musica, quindi, per Signorile è sempre stata una compagna di vita e per il suo teatro, che ha saputo mettere in scena con grande efficacia e rispetto per la cultura popolare e non, attraverso le pubblicazioni di dischi, libri e rappresentazioni live. A lui è legata la pubblicazione del vinile inserito nel libro-disco Bevete Puglia curato dal compianto Giuseppe Schito, opera nata da una ricerca sui canti del vino e di antiche serenate pugliesi. Non da meno è stata la sua lunga collaborazione Rai con Primo Nip (1976-77), programma condotta da Sandro Merli, una vera e propria ricognizione del canto popolare in tutte le regioni italiane. Così come Quando il lupo Dorme, un album che contiene una meticolosa ricerca su stornellate e canti dei bambini baresi, con inserti di voci autentiche di bimbi che giocano per strada e anziani narratori intervistati nei vicoli di Bari vecchia negli anni 1965-66. Non va dimenticata la sua attività concertistica, con live su canti e tradizioni popolari del Sud, tra cui spicca lo spettacolo Col Sud a tracolla.
Rilevante anche l’esperimento, ancora in corso d’opera, che Signorile ha realizzato con le traduzioni in dialetto barese di grandi classici del pop internazionale (I Love You More Than You’ll Ever Know, Imagine, What A Wonderful World, We are the world) preceduti dalla traduzione in barese dei classici della letteratura quali Il piccolo principe (U Prengepìne) e Pinocchio (Pinòcchie) per le edizioni di Gelsorosso. Signorile, quindi, prosegue il suo percorso di ricerca con un disco di prossima pubblicazione e sostenuto da Puglia Sounds, che vede al centro il canto popolare d’autore. Ai cinque brani scritti da Signorile (U Galessìre, Capatoste, Quanne la fèmmene, Core de cane e Rezzulàne), si iaffiancano quelli di Davide Ceddìa (Amléte) e Giuseppe De Trizio (Mezz’a la strade). L’album si completa con altri cinque brani di alcuni tra i più grandi autori pop italiani, a iniziare dai «nostri» Matteo Salvatore (Don Nicola) ed Enzo del Re (U’ Navgant), Si prosegue con Otello Profazio (Lu me paìsi), Pietro Basentini (Li Briànde) e Silvano Spadaccino (Pe nun murì se cande). A sostenere musicalmente l’opera di Signorile i musicisti Giuseppe De Trizio (chitarre, mandolino, mandola e arrangiamenti), Adolfo La Volpe (chitarra acustica, chitarra elettrica, oud, chitarra portoghese), Giovanni Chiapparino (fisarmonica) e Francesco De Palma (percussioni).
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