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Bisogna riformare la pubblica amministrazione

 
Gianvito Caldararo, Mottola (Taranto)

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Gianvito Caldararo, Mottola (Taranto)

Mercoledì 10 Agosto 2016, 17:46

Il nostro Paese nel rapporto con l'Unione Europea sa solo candidarsi a ricevere puntualmente «Sanzioni». La nostra Italia si va specializzando a pagare con discreta puntualità le onerose «Maximulte», per il mancato adempimento o adeguamento alle diverse direttive comunitarie.
L'elenco delle inadempienze si arricchisce di anno in anno e così scattano le nuove condanne. Non vi è settore che non sia stato interessato da tali condanne. Al mal funzionamento dei depuratori è seguita la vicenda dello smaltimento dei rifiuti. Al problema delle discariche abusive si è aggiunto quello della gestione dei rifiuti pericolosi, per poi giungere al dramma delle acque reflue. Come se non bastasse brilliamo anche nel campo della giustizia, per la lungaggine dei tempi dei vari processi. Di fronte a tale mortificante situazione non si registra alcun orgoglio di paese per porre fine a queste umilianti pagelle.
Ora siamo imbarcati nelle polemiche per la riforma costituzionale e di quella elettorale («Italicum») e i veri problemi si aggravano sempre di più. La riforma più necessaria è quella di far funzionare la pubblica amministrazione, così elefantiaca, inefficiente e caotica.

Gianvito Caldararo, Mottola (Taranto)

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