Giudici onorari in condizioni di precarietà: il flash-mob a Bari
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LETTERE ALLA GAZZETTA
Andrea Bucci, Torino
07 Giugno 2016
I 70 anni di Repubblica con una parata nella quale, per dichiarate questioni di sobrietà, non hanno sfilato i mezzi. A partire dal 1992 è in atto la svendita della nazione, si sono fatti fuori di tutto chiamando questa operazione privatizzazione. Dunque i mezzi militari sono ancora in dotazione alle forze armate o ci siamo venduti, a peso, pure quelli? Come ipotesi alternativa, viste le difficoltà che hanno le forze dell'ordine nel trovare i fondi per la benzina o per le riparazioni, può essere che i mezzi siano rimasti nei garage perché a secco?
Ormai il numero di elettori superstiti che votarono per quel referendum e per quella assemblea costituente è sempre più esiguo. Sempre meno persone che a posteriori ora potrebbero dire se quelle scelte siano state sagge o meno, in grado di valutare gli effetti di quanto deciso allora.
Nessuno tra coloro che hanno votato allora è stato chiamato in causa per esprimere una opinione in merito ai cambiamenti che qualcuno vorrebbe apportare alla Carta. Proprio la stessa Carta che in extremis venne privata di un articolo che ai giorni nostri sarebbe quanto mai attuale: il diritto alla insurrezione contro un governo illegittimo, lo stesso diritto che è stato alla base della tanto osannata resistenza partigiana.
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