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Stop al ponte attrezzato di Potenza, ma era già «deserto»

 
Massimo Brancati (foto Tony Vece)

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Massimo Brancati (foto Tony Vece)

Salta il sistema di videosorveglianza e le scale mobili (poco usate) vengono chiuse: la città si indigna

Martedì 22 Febbraio 2022, 10:02

10:04

POTENZA - Ora ci si lamenterà della chiusura. Matematico nella città dei mugugni, qual è Potenza. Le scale mobili di Santa Lucia, conosciute anche come «ponte attrezzato» (che di attrezzato ha poco o nulla), da ieri sono bloccate. Non accessibili. Motivo? È saltato l’impianto di videosorveglianza, il cui funzionamento è imprescindibile per garantire l’apertura al pubblico. In particolare - secondo quanto riferito dal sindaco di Potenza, Mario Guarente, e confermato dal direttore della ditta Trotta, Lucio Malatesta - sarebbero saltati i monitor. Sulla riapertura non ci sono certezze, anche se Malatesta ritiene che siano sufficienti alcuni giorni per ripristinare il tutto. Nel frattempo il Comune ha disposto un servizio navetta che collega l’ingresso di via Mazzini con il parcheggio in corrispondenza di viale dell’Unicef.

Il mancato funzionamento della videosorveglianza è solo un tassello di un mosaico che si sta sfaldando. La verità è che le scale mobili avrebbero bisogno di un intervento di ristrutturazione. Rampe che non funzionano, infiltrazioni d’acqua, muffa, segni di degrado un po’ ovunque. Così non si può più andare avanti e se non fossero andati in tilt i monitor probabilmente tra qualche tempo sarebbe stata decisa comunque la chiusura per motivi di sicurezza. N’è convinta la Filt Cgil secondo cui la questione della videosorveglianza è solo un alibi: «La decisione di bloccare l’impianto - tuona il sindacato - arriva a seguito di una nota inviata dalla società Trotta al Comune di Potenza lo scorso 26 gennaio circa la mancanza delle condizione necessarie per tenere aperte le scale in piena sicurezza per gli utenti e per i lavoratori. Nella stessa si chiedevano interventi all’amministrazione comunale entro il 16 febbraio, previa la chiusura dell’impianto.

Nonostante alcuni sopralluoghi dei tecnici del Comune - sottolinea il sindacato - l’amministrazione non ha preso alcun provvedimento, pertanto Trotta è stata costretta a chiudere l’impianto meccanizzato».
Una «morte annunciata» la definisce la Filt Cgil che punta il dito sulla gestione Trotta, chiedendo al Comune di mettere mano al piano di trasporto pubblico locale e di stoppare il regime di prorogatio. In sintonia con quanto sollecitato da Uiltrasporti, Faisa e Ugl, vale a dire l’attivazione immediata della «procedura di manifestazione d’interesse per l’affidamento diretto ad altra società più affidabile del servizio trasporto urbano». I sindacati, inoltre, lamentano il continuo ritardo di Trotta nel pagamento degli stipendi e chiedono a prefetto e sindaco di convocare con urgenza un incontro per individuare responsabilità e risolvere la questione.

Intanto, in riferimento alle opere strutturali sul ponte attrezzato, il sindaco Guarente spiega che il Comune ha previsto di intervenire «ma - evidenzia il primo cittadino - attendiamo l’approvazione del bilancio per poter effettuare, in particolare, il ripristino delle rampe ferme. Sono stati stanziati 400mila euro». In attesa di risolvere gli aspetti burocratici della vicenda, le scale mobili rischiano di restare chiuse per molto tempo. E quant’anche - come assicura Malatesta - dovessero aprire nel giro di pochi giorni, resta il tema del loro stato di salute. A dir poco precario. Se non si chiude per un monitor saltato, magari accadrà per un’infiltrazione d’acqua che compromette il funzionamento dell’impianto. Chissà. Una cosa è certa, però: i potentini sono pronti a indignarsi, ad attribuire la paternità dei disservizi, ma poi all’atto pratico quelle stesse scale che oggi rappresentano l’oggetto della polemica non le vedono neppure con il binocolo.

Sono pochi, pochissimi gli utenti giornalieri della struttura. E se è vero che questa scarsa affluenza è condizionata dal cattivo funzionamento della struttura, è anche vero che quando il ponte attrezzato «viaggiava» a pieno ritmo l’utenza è sempre stata piuttosto contenuta. Colpa della proverbiale pigrizia dei potentini, testimoniata dalle statistiche secondo cui il capoluogo lucano è una delle città italiane dove è più alto il rapporto tra automobili in circolazione e residenti (84 ogni 100 abitanti). Traduzione: ci si sposta con la vettura anche solo per coprire un breve tragitto. Ciò spiega, al di là di ogni discorso sulla qualità del servizio offerto, la scarsa propensione a servirsi dei mezzi di trasporto pubblico. Approccio che si riflette sul traffico cittadino, letteralmente impazzito in questi giorni anche a causa dei lavori in corso in diversi punti nevralgici del capoluogo. Si tratta di lavori di ammodernamento della linea elettrica.

Tre i cantieri previsti, il primo dei quali è già operante in via Vaccaro, tra la rotatoria con via Bramante e l’ingresso delle Fal. Secondo quanto annunciato dal Comune, l’opera dovrebbe essere completata entro questa settimana. Il secondo cantiere interesserà il tratto di viale dell’Unicef compreso tra l’ingresso del centro commerciale Galassia e l’intersezione con via del Gallitello. L’ultimo riguarderà la strada che dallo snodo del Gallitello raggiunge un’area utilizzata dall’Acta, nei pressi di una cabina della vicina ferrovia. Lavori che impattano sul flusso delle automobili. I lavori, cominciati il 14 febbraio scorso, dovrebbero complessivamente protrarsi fino all’8 aprile: «Capiamo le difficoltà e i disagi degli automobilisti - sottolinea l’assessore comunale alla viabilità, Giuseppe Pernice - ma stiamo operando per migliorare i servizi forniti ai potentini. Chiedo solo un po’ di pazienza alle tante persone che in questi giorni dovranno affrontare disagi provocati da chiusure e restringimenti di tratti viari nel capoluogo».

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