C’è un luogo in città dove il mare trova gli spazi per risalire, dove le acque piovane ristagnano creando l’habitat ideale perché la fauna migratoria possa trovare un luogo dove riposarsi e poi ripartire.
«La foce del torrente Valenzano è una specie di stazione di servizio – spiega Gabriele Fortunato -, gli uccelli si fermano, mangiano, si riposano e riescono a ripartire per i loro viaggi. E’ importante salvaguardare questa oasi proprio per questo, se non ci fosse non potremo ammirare tante specie selvatiche».
Gabriele è un laureato in informatica con una vera passione per la fotografia naturalistica. La foce del Valenzano è uno dei suoi posti preferiti e che gli permette all’alba o al tramonto di fare foto molto belle. Postate nella pagina Facebook Lipu Casamassima attirano sempre molto interesse. E’ il primo a riuscire a fermare sulla pellicola specie molto particolari, sicuramente non usuali da ammirare in città. Ad aprile l’avvistamento di una cutrettola entusiasmò non poco gli appassionati.
«Per me la foce del Valenzano è un luogo che mi permette sia di fare del moto, sia di ammirare gli animali liberi nel loro habitat. E’ una passione che mi viene da lontano, sono stato un attivista Wwf e ora della Lipu, con le mie foto spero di lanciare un messaggio che possa sia far comprendere l’importanza di queste zone umide, sia la necessità di salvaguardarle, sia ancora come non sia necessario spostarsi chissà dove per vedere certe bellezze della natura».
La foce del Valenzano è praticamente adiacente a Torre Quetta, la lama taglia il quartiere Japigia e arriva fino al mare. Un ecosistema fragile perché impatta fortemente con l’antropizzazione urbana.
«Si fa un gran parlare del fratino – spiega Gabriele -, a buona ragione visto i rischi di questa specie, ma ce ne sono tante altre che avrebbero bisogno di attenzione e un modo per prendersene cura è tutelare la foce del Valenzano».