Bonificare il Canale Reale (il fiume lungo 50 km che sfocia nella riserva naturale di Torre Guaceto) nel tratto da Villa Castelli a Latiano (operazione questa in fase di avvio con una spesa prevista di oltre 200 mila euro) e salvarlo poi dal degrado realizzando un piccolo parco verde attrezzato su un'area (tra la zona Pip e il centro abitato di Latiano) di proprietà della Asl dove un tempo sorgeva l'ex ospedale psichiatrico; area questa da anni abbandonata e messa in vendita dalla Regione Puglia.
L'idea lanciata dalla Associazione culturale «L'Isola che non c'è» di Latiano è piaciuta all'ex assessore regionale Anna Maria Curcuruto, ora consigliere delegato del presidente della Regione Michele Emiliano.
«L'Associazione, in vista dell’inaugurazione dei lavori di pulizia del Canale Reale - si legge sulla pagina Facebook de L'Isola che non c'è, la stessa che in questi mesi è stata protagonista di diverse iniziative pubbliche con gli otto Comuni interessati, la Regione Puglia e il Politecnico - ha organizzato, d’accordo con il Consigliere delegato del presidente Emiliano, Anna Maria Curcuruto, un sopralluogo per verificare la possibilità di realizzare, in un tratto a ridosso del Canale un piccolo parco attrezzato».
«Si tratta - spiega l’associazione - di un esperimento di rigenerazione delle aree adiacenti il Canale, divenuto negli anni una vera e propria discarica e nello stesso tempo una occasione per rivitalizzare una bellissima area verde (l'ex ospedale psichiatrico «Villa Romatizza») da anni in stato di abbandono».
La proposta è stata accolta anche dal commissario straordinario dell’Arneo, Alfredo Borzillo, il quale si è detto disponibile a partecipare al sopralluogo e anche a verificare una eventuale ipotesi di contributo finanziario al progetto.
Si farà? «La notizia positiva - ha commentato Marisa Caroli, componente dell'Associazione - al momento è che l’ex assessore regionale, Curcuruto si è detta disponibile ad un sopralluogo per verificare la praticabilità di questo esperimento per il quale bisogna coinvolgere naturalmente anche l'Asl».
«Qualora ciò fosse realmente possibile e con un investimento di poche migliaia di euro - ha aggiunto la Curcuruto - bisognerebbe pensare anche alla gestione di quell'area verde».
Spesso accade infatti che gli enti locali inaugurano le opere pubbliche (palazzi e musei, n.d.r) senza avere preventivamente pensato a chi affidare la gestione per rendere fruibili quegli immobili; risultato: dopo la cerimonia con tanto di taglio del nastro alla presenza di illustri personalità pubbliche, quei beni restano poi chiusi.