Lecce - Dal Duomo di Lecce al Santuario di Santa Maria di Leuca percorrendo la «Via Francigena leucadense». Ottanta chilometri percorsi interamente a piedi.
Si è conclusa da poche ore l'avventura del consigliere comunale di Lecce Città Pubblica, Gabriele Molendini. In maggioranza col sindaco Carlo Salvemini, si è ritagliato tre giorni per realizzare un sogno che covava da tempo. La partenza c'è stata il 29 mattina da piazza Duomo. Zaino in spalla, si è messo in marcia e l'avventura ha avuto inizio.
In tre giorni ottanta chilometri con sole due tappe notturne: Cutrofiano e Specchia. Da Lecce il consigliere ha raggiunto San Donato, poi è stata la volta di Galugnano, Sternatia, Soleto e ancora Galatina e Cutrofiano.
Nella città della ceramica l'unico intoppo: quando ha chiamato per confermare l'alloggio ha scoperto che in realtà la struttura era ancora chiusa, ma l'inconveniente è stato presto risolto. Unico neo, il dover allungare di tre chilometri il percorso, quando la stanchezza già iniziava a farsi sentire.
Ieri seconda giornata: bisognava raggiungere Ruffano, ma «mi prendo una pausa appoggiato ad un albero sul sentiero, tra distese di grano, una vecchia masseria e la Serra di Supersano all’orizzonte.
Ho tempo per la prossima tappa ristoro a Ruffano. Mi godo questo momento di pace assoluta, di quieto distacco dal mondo».
Ed eccola la Serra di Supersano, il Santuario della Vergine di Coelimanna, e poi è la volta di Ruffano. IL tempo di raccogliere le forze e mettere qualcosa sotto i denti e si procede per Specchia, per trascorrervi la notte.
Oggi, il grande traguardo, «Finibus Terrae mi aspetta» col suo santuario, Ma prima c'è Alessano, la città di Don Tonino Bello, e ancora Ruggiano e Barbarano. «Il cielo è azzurro, si incomincia a vedere il mare. Seguo a camminare fino alla scalinata che presenta impietosa l’ultimo conto. Gradino dopo gradino fino al piazzale del Santuario. Felice bacio il terreno che mi ha visto arrivare».
L'avventura è finita, ma in mente c'è già un altro progetto: «La via Francigena siciliana, da Agrigento a Palermo»