FOGGIA - Brucia il ghetto di Borgo Mezzanone, e solo per miracolo nessuno resta ferito né intossicato.
L'incendio è scoppiato - pare per cause accidentali - intorno alla mezzanotte di ieri e si è propagato rapidamente coinvolgendo circa 50 baracche che ospitano gli oltre 1500 migranti africani.
Baracche costruite in legno e lamiera, che hanno rapidamente preso fuoco. Probabilmente la causa potrebbe essere stata un corto circuito che ha immediatamente fatto prendere fuoco alle sterpaglie e agli alloggi di fortuna.
Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco che con l'ausilio di autobotti, giunte anche da altri distaccamenti, sono riusciti a spegnere le fiamme. Sul posto anche ambulanze del 118 per accertare che nessuno fosse rimasto ferito. Le indagini sono state affidate alla polizia.
GIGIA BUCCI, SEGRETARIA GENERALE CGIL PUGLIA: «BORGO MEZZANONE, GIRONE INFERNALE»
L’incendio che la notte scorsa ha distrutto numerose baracche nel ghetto di Borgo Mezzanone, in settimane in cui si avvia la stagione di raccolta del pomodoro E può arrivare a ospitare fino quattromila persone, riaccende l’attenzione sul superamento di questi insediamenti informali di lavoratori stranieri, obiettivo per il quale il Ministro del Lavoro Orlando, con il precedente Governo, ha destinato alla Puglia oltre 110 milioni di euro. Solo a gennaio nello stesso accampamento sono morti due lavoratori a causa delle esalazioni di monossido di carbonio. Quel luogo per natura di cose inospitale e malsano si trasforma in un girone infernale a causa delle alte temperature che solitamente colpiscono i nostri territori in estate. Avevamo chiesto alla Regione Puglia – essendo i Comuni i soggetti destinatari delle sovvenzioni e responsabili dei progetti – di accompagnare e coordinare se necessario il lavoro delle amministrazioni locali. Ci siamo impegnati come Cgil affinché vi fosse anche un supporto tecnico da parte del Politecnico di Bari. Chiediamo alla Regione e al Prefetto di Bari di fare un punto sullo stato dell’arte. Quei fondi non possono essere persi e servono soluzioni di accoglienza rispettose delle persone, affinché siano messe nelle condizioni di vivere e lavorare dignitosamente, in sicurezza e salute e nel rispetto di tutte le norme.