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Il Parco delle Dune Costiere alla Biennale di Venezia con l’opera «Pianura Liquida» di Jasmine Pignatelli

 
Redazione online

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Un'installazione monumentale che sarà realizzata nell’estate 2025 nell’area di accoglienza La Casa del Mare del Parco, composta da muretti a secco disposti in ritmi grafici che traducono in codice Morse il titolo stesso dell’opera

Lunedì 19 Maggio 2025, 14:23

Il Parco Regionale Naturale delle Dune Costiere approda alla 19esima Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia, Padiglione Italia, con un progetto di grande forza simbolica e poetica: “Pianura Liquida – land art e l’epicentro geografico dei margini”, una monumentale installazione dell’artista Jasmine Pignatelli che sarà realizzata nell’estate 2025 nell’area di accoglienza La Casa del Mare del Parco.

L’opera, selezionata nell’ambito della call for visions and projects del Padiglione Italia “TERRÆ AQUÆ. L’Italia e l’intelligenza del mare”, curato da Guendalina Salimei, si inserisce nel contesto della riflessione sui territori di confine tra terra e mare. Si tratta di un’installazione permanente composta da muretti a secco disposti in ritmi grafici che traducono in codice Morse il titolo stesso dell’opera, Pianura Liquida.

“Pianura Liquida” sarà non solo un’opera d’arte, ma un paesaggio relazionale e partecipato, costruito simbolicamente grazie al contributo di pietre provenienti dai Paesi del Mediterraneo, ciascuna incisa con le coordinate del luogo d’origine. Un gesto di unione, accoglienza e riconoscimento delle diversità, ispirato ai pensieri di Fernand Braudel e Franco Cassano, per i quali il Mediterraneo è “una pianura liquida” e “il confine è il luogo dove i diversi si toccano”.

«L’opera è un esperimento artistico che ha in sé componenti visionarie e immateriali, ma richiede partecipazione fisica e dialogo con lo spazio. Si completerà solo nel momento in cui i suoi elementi – il paesaggio, la pietra, il segno – si fonderanno col DNA del Parco», spiega Jasmine Pignatelli, la cui carriera si fonda sulla creazione di geometrie “umanistiche” e opere dal forte valore civico.

«La Puglia è presente a una delle più grandi manifestazioni culturali del mondo con un’opera che rappresenta perfettamente la nostra visione di sviluppo: sostenibile, inclusiva e rispettosa della bellezza naturale», dichiara Serena Triggiani, assessora regionale all’Ambiente. «Il Parco delle Dune è un laboratorio di sostenibilità e con quest’opera si afferma come spazio di arte, dialogo e connessione».

Dello stesso parere anche l’assessore regionale al Turismo Gianfranco Lopane: «“Pianura Liquida” racconta l’anima della Puglia attraverso linguaggi contemporanei. È un’opera che parla di incontro, connessione e identità, in un Mediterraneo che non divide, ma unisce».

Per il Parco delle Dune Costiere, l’opera rappresenta un ulteriore passo verso la valorizzazione artistica e culturale del territorio. «La partecipazione alla Biennale è la conferma che anche un’area naturale può essere un motore creativo, oltre che presidio di biodiversità», afferma l’architetto Michele Lastilla, direttore del Parco.

«Promuovere la bellezza anche attraverso l’arte è parte della nostra missione – aggiunge la presidente del Parco, Annarita Angelini –. “Pianura Liquida” è un’opera che riflette perfettamente il nostro approccio: unire natura, arte, memoria e contemporaneità».

La posa della prima pietra dell’installazione avverrà nell’estate 2025 e costituirà uno dei momenti clou del progetto speciale dell’Apulia Land Art Festival, che vedrà l’avvio dei lavori e l’accoglienza delle prime pietre “migranti” da tutto il Mediterraneo.

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