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Andria ricorda la strage dei treni: la rabbia dei parenti delle vittime

Andria ricorda la strage dei treni: la rabbia dei parenti delle vittime

 
Redazione online

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Il sindaco di Bari, Leccese: «Questo è un momento per ricordare, per impegnarci a richiedere giustizia e verità, ma anche sistemi di sicurezza efficaci per i trasporti»

Venerdì 12 Luglio 2024, 12:08

14:37

ANDRIA - «La giustizia è una cosa imperfetta, sbaglia continuamente. E sbaglia alle volte a danno di persone innocenti. Ma è l’unica che abbiamo». Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, a margine della cerimonia organizzata ad Andria per ricordare le 23 vittime dell’incidente ferroviario avvenuto il 12 luglio 2016 sul binario unico tra Corato e Andria, in cui rimasero anche ferite 51 persone.

(Mons. Luigi Mansi, vescovo di Andria)

Nel processo di primo grado sull'incidente, nel 2023, sono stati condananti il capostazione di Andria Vito Piccarreta e il macchinista del treno partito da Andria e diretto a Corato, Nicola Lorizzo, mentre sono stati assolti 14 altri imputati ed è stata esclusa la responsabilità civile di Ferrotramviaria imputata per illecito amministrativo.
«Alle volte si si sbaglia non riuscendo a raccogliere elementi di prova sufficienti nei confronti di persone che forse sono responsabili - ha continuato Emiliano - i magistrati sono uomini come tutti gli altri quindi, inevitabilmente, sbagliano al punto che noi abbiamo norme anche per la correzione degli errori e si può persino pensare alla revisione di una sentenza di condanna se ci sono nuovi elementi che dimostrano un’innocenza».

La giustizia, ha proseguito, «resta una cosa imperfetta ed è un’imperfezione che brucia in modo particolare perché ciascuno di noi si aspetterebbe un risarcimento di giustizia che spesso può mancare». «In fatti gravissimi spesso le sentenze dei giudici non hanno soddisfatto chi ha sulla propria carne il segno del dolore», ha proseguito il governatore evidenziando che "questa giornata nessuno può dimenticarla».

«Non c'è nessuno a livello nazionale che ricordi questo incidente ferroviario che ha causato 23 vittime: non sono animali. Si ricorda Rigopiano, si ricordano altri incidenti ma questo che è il più grave incidente ferroviario non lo ricorda nessuno. E’ di questo siamo rammaricati, fortemente rammaricati». Lo ha detto Giuseppe Bianchino, papà di Alessandra, una delle vittime dell’incidente ferroviario avvenuto il 12 luglio 2016 sul binario unico tra Andria e Corato, nel corso della commemorazione questa mattina davanti alla stazione di Andria.
«Per noi il 12 luglio è ogni giorno. C'è molta amarezza perché c'è ancora un processo aperto e non abbiamo avuto ancora giustizia», ha aggiunto Vincenzo Tedone, padre di Francesco Ludovico a pochi metri dal tratto ferroviario maledetto.
I familiari delle vittime attendono giustizia dopo che lo scorso anno il tribunale di Trani ha condannato solo due dei 17 imputati assolvendone altri 14 e la società. Nelle nelle campagne piene di ulivi, con il frinio assordante delle cicale, alcuni dei parenti questa mattina hanno voluto ricordare i propri cari posando dei mazzi di girasole, delle rose.
«Per la città di Andria il 12 luglio resta una giornata particolare per questo abbiamo istituito con una delibera di giunta la giornata del ricordo della strage ferroviaria, per mantenere costante la memoria del tragico evento e testimoniare la vicinanza di tutta la città ai familiari delle vittime», le parole della sindaca di Andria, Giovanna Bruno, poco dopo aver rispettato il minuto di silenzio e aver ascoltato i nomi delle vittime.
«Il loro ricordo è ancora vivo - ha dichiarato il vescovo di Andria, monsignor Luigi Mansi - Il Signore li accolga in paradiso visto che hanno attraversato l’inferno su questa terra». Alla cerimonia che si è tenuta dinanzi alla stazione di Andria, hanno partecipato autorità civili e militari.

IL SINDACO DI BARI, LECCESE: GARANTIRE MOBILITA' SICURA

«Questo è un momento per ricordare, per impegnarci a richiedere giustizia e verità, ma anche sistemi di sicurezza efficaci per i trasporti: il tema dev'essere all’attenzione di tutti coloro che hanno responsabilità di governo. Bisogna garantire una mobilità sicura». Lo ha detto il sindaco di Bari, Vito Leccese, partecipando alla cerimonia di commemorazione delle le 23 vittime dell’incidente ferroviario avvenuto il 12 luglio 2016 sul binario unico tra Corato e Andria, in cui rimasero anche ferite 51 persone.

«Ciò che è avvenuto - ha aggiunto - ferisce tutto il paese». Il sindaco ha anche annunciato di aver chiesto l’installazione in piazza Umberto a Bari di «una stele per la memoria delle vittime e spero già dall’anno prossimo ci si possa incontrare lì».
Alla cerimonia sono intervenuti anche alcuni parenti delle vittime, tra cui Giuseppe Orsini, fratello di Michele che perse la vita nell’incidente a 61 anni. Rivolgendosi al sindaco, Orsini ha chiesto: «Bisognava aspettare 23 morti per mettere il doppio binario?». Poi, ha aggiungo: «E' importante ricordare ma fa male, ci svegliamo la mattina e ricordiamo sempre questo brutto evento». Quanto all’esito del processo di primo grado sull'incidente, ha detto: «Non ci soddisfa, sono stati condannati solo il capostazione e il capotreno mentre tutti gli altri sono stati assolti».

Anche Anna Aloysi, sorella di Maria che perse la vita a 49 anni, ha evidenziato che «hanno deciso di condannare solo i dipendenti, l’anello debole: vorrei che il sacrificio di mia sorella, insieme a quello di tante altre vittime, sia un punto di partenza per riformare tutto il sistema di controllo e di manutenzione a ogni livello».

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