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Da Andria a Bologna, così la mortadella «sposa» la burrata pugliese

 
Gianpaolo Balsamo

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Gianpaolo Balsamo

La gustosa idea di 3 giovani meridionali trapiantati in Emilia Romagna spopola: ecco i loro panini imbottiti più goduriosi che uniscono la Puglia a Bologna

Mercoledì 10 Gennaio 2024, 05:05

ANDRIA - La prelibatezza della burrata andriese Igp si sposa e si fonda con la mortadella bolognese Igp, il più famoso prodotto gastronomico della tradizione emiliano-romagnola e, grazie all’intraprendenza imprenditoriale di alcuni giovani meridionali (Rosa Fracchiolla, 36enne di Andria, Antonio Saiz, 37 anni e Diego Festinese, 31enne, entrambi di Napoli), questo ghiotto connubio culinario è diventato addirittura una delle attrazioni più gettonate proposte da Tripadvisor della città all'ombra degli Asinelli e della Garisenda.

Da qualche anno, infatti, Rosa, Antonio e Diego, hanno messo su e gestiscono un minuscolo locale (Mò Mortadella Lab), nel cuore di Bologna e a due passi da Piazza Maggiore, dove preparano le succulenti rosette di pane farcite essenzialmente di mortadella, il salume più famoso della tradizione gastronomica bolognese, abbinata a seconda dei gusti con sottolii e latticini pugliesi (stracciatella e burrata provenienti rigorosamente da Andria ogni due giorni) ma, anche, con polvere di pistacchi, taralli e friarelli partenopei. Una delizia per il palato a cui nessuno può resistere. Ne è una conferma la lunga fila di buongustai che, ogni giorno, con devota pazienza, attende all’esterno del locale: bolognesi residenti ma, anche, turisti e stranieri stregati dal profumo intenso e leggermente speziato del famosissimo salume bolognese e dalla vista della bianca delizia del latticinio pugliese. «È stata una scommessa, una sfida e, per fortuna, anche una vittoria»: così, soddisfatta, commenta il successo del connubio mortadella e burrata e, più in generale, del locale Mò Mortadella Lab che da pochi giorni ha aperto anche una seconda sede sempre nel cuore di Bologna, a pochi passi dalle famosissime torri.

«Diciassette anni fa mi sono trasferita a Bologna da Andria per studiare - racconta Rosa Fracchiolla - e, per mantenermi agli studi, ho cominciato a lavorare nel mondo della ristorazione. Ho conosciuto così Antonio, che è poi diventato il mio compagno, e Diego: insieme abbiamo deciso di osare, esaltando in un unico prodotto non solo la mortadella bolognese, un must della ristorazione locale, ma anche i prodotti tipici delle nostre terre di origine».

«Con Antonio che è cuoco abbiamo sperimentato e studiato diversi abbinamenti finché è nato il panino con mortadella, burrata, latticini e sottolii. Una bontà che è stata subito apprezzata dalla nostra clientela».
Una prelibatezza che si è trasformata in un lucroso business che ha premiato i tre giovani del Sud che, pur tra mille sacrifici, stanno vedendo realizzato giorno dopo giorno il proprio sogno. «Mediamente prepariamo 800-900 panini ma nel week end, anche in concomitanza dell’arrivo dei turisti, il numero si raddoppia», ammette Rosa che incrocia le dita come segno scaramantico.

«Durante la pandemia non è stato semplice ma abbiamo sempre cercato di soddisfare i nostri clienti con le consegne a domicilio». «In quest’ultimo periodo - aggiunge l’andriese Rosa Fracchiolla che ama la sua città e attraverso la Gazzetta saluta i suo familiari e amici - a causa dei rincari, abbiamo cercato comunque di contenere i prezzi dei nostri panini, aumentandoli solo di pochi centesimi. Un modo per fidelizzare ulteriormente chi ha scelto “Mò Mortadella Lab”».
E alla domanda perché i loro panini sono così speciali, Rosa guarda Antonio e Diego e risponde senza esitazione: «I nostri sono prodotti genuini, di qualità, abbiamo rispetto dei nostri clienti e, soprattutto, qui da noi si gusta e si assapora Bologna ma anche la Puglia e Napoli. Un surplus per chi acquista il nostro panino ma, anche un modo per noi per sentirci sempre a casa».
Gianpaolo Balsamo 

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