BARI - «In questi ultimi giorni stiamo vivendo una vera emergenza: si stanno moltiplicando gli avvelenamenti di gatti. Solo nell'ultima settimana in via Modugno a Carrassi ne sono stati uccisi 5. Vorrei ricordare a tutti che il maltrattamento degli animali è un reato penale». Livio Sisto, delegato per il Comune al benessere degli animali alza la voce, quasi volesse farsi sentire da chi getta esche avvelenate sul territorio, provocando una morte atroce a gatti e cani. «Se qualcuno vede qualcosa che chiami la polizia, questi comportamenti non si possono proprio sopportare».
Questo 2020 è un anno di continue emergenze, l'epidemia di Covid ha fermato per circa tre mesi le sterilizzazioni di cani e gatti randagi e ora le cucciolate si sono moltiplicate. «I volontari sono allo stremo – conferma Daniela Fanelli, responsabile Enpa Puglia -, sommersi di cuccioli, alle prese con continue richieste di aiuto».
Livio Sisto e Daniela Fanelli sono da sempre schierati a difesa degli animali, le loro voci si rincorrono, quasi rispondendosi l'un l'altra.
«Purtroppo il coronavirus ha fermato le sterilizzazioni che solo ora da giugno la Asl veterinaria sta riprendendo – spiega Sisto -. Ci sono lunghi elenchi da smaltire e la mia preghiera è rivolta a tutti i volontari e le gattare: se prenotate una sterilizzazione, ma poi non riuscite ad accalappiare il gatto, avvisate la Asl. È capitato che fossero previste 20 sterilizzazioni ed invece se ne siano presentati solo la metà».
«L'impegno di associazioni e gattare non è semplice – sottolinea la Fanelli -. Un gatto che deve essere sterilizzato, deve essere preso il giorno prima, possibilmente tenuto a digiuno prima dell'intervento, capita che si faccia un piano e che invece non si riesca a mantenerlo. Ecco perché sto sollecitando un tavolo tecnico tra Comune, Asl veterinaria e Polizia municipale, per stendere un protocollo di intervento che venga incontro al lavoro di volontari e cittadini. Se si trova un animale ferito per strada al 99% dei casi le persone chiamano le associazioni, invece della Polizia Municipale, che dovrebbe allertare e far intervenire il servizio veterinario. Serve chiarezza ed informazione, anche per non caricare di super lavoro le associazioni».
«Purtroppo la Asl veterinaria può contare sulla presenza di soli due veterinari – mette in evidenza Sisto – fanno un gran lavoro, perché non si occupano solo di cani e gatti, ma anche di altri animali. Sicuramente servirebbe più personale. A breve poi, con l'andata in pensione dell'attuale direttore, sarà necessaria una nuova nomina per garantire la funzionalità della struttura».
Se a Bari il problema randagismo è molto limitato, non ugualmente lo è in altri comuni dell'Area metropolitana. Basti pensare che su 42 comuni solo in 18 c'è un canile sanitario, in regola con la normativa.
«Prima del Covid stavamo cercando di avviare un progetto per il controllo della microcippatura dei cani – spiega Sisto -, è importante per combattere il problema del randagismo, così come con la Asl stiamo geolocalizzando tutte le colonie feline per mapparle e censirle. Un bell'impegno».
«Il problema del controllo e delle sterilizzazioni è centrale per contenere il numero di cani e gatti randagi – spiega la Fanelli – ecco perché la mia proposta alla Asl è di avviare convenzioni con studi veterinari in modo che le associazioni possano far riferimento anche ad altre strutture. Si potrebbe così decongestionare il lavoro dell'Asl veterinaria. Purtroppo quest'anno siamo veramente in emergenza, ovunque ci troviamo a dover gestire cucciolate».
E per la gestione ci vogliono fondi che spesso i Comuni non hanno. «Quello delle risorse è un problema che si può risolvere – sottolinea la referente Enpa -. Qualche tempo fa ho incontrato il sindaco di Casamassima e gli ho fatto due conti ed una proposta che ha accettato. Per la gestione dei cani accalappiati nel comune e che sono nel canile a Cassano le somme sono già stanziate e a bilancio. Io mi sono impegnata a dare un aiuto nelle adozioni, e tutto quello che si risparmia, non dovendo più mantenere tanti animali, lo si investe in progetti di prevenzione. Semplice e pratico. Nessun soldo in più, ma solo un migliore utilizzo di risorse. Fare prevenzione è importante, significa innescare un meccanismo virtuoso».