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Occhi lucidi a scuola: la libertà è femmina

 
Mirella Carella

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Mirella Carella

Occhi lucidi a scuola: la libertà è femmina

Quanto sia importante la scuola, lo imparo anche io ogni giorno. È un apprendimento costante e sul campo. La scuola è tante cose, e non ha solo a che fare con lo studio di Pirandello o di Dante, resta ancora il luogo dove costruirsi

Giovedì 28 Novembre 2024, 11:37

Quanto sia importante la scuola, lo imparo anche io ogni giorno. È un apprendimento costante e sul campo. La scuola è tante cose, e non ha solo a che fare con lo studio di Pirandello o di Dante, resta ancora il luogo dove costruirsi.
È casa per alcuni e rifugio per altri, luogo di ascolto e di condivisione e sempre della ripartenza.
Sembrerà banale retorica, ma è quanto si compie tutti giorni nelle nostre aule.
Il 25 novembre, in occasione della Giornata Internazionale Contro la Violenza sulle Donne, un nostro collega ha organizzato una visione condivisa del film Mustang, realizzato nel 2015 da una giovane regista turca: Deniz Gamze Ergüven.
È la storia di cinque sorelle in lotta per la conquista della libertà, tenuta a freno da una cultura patriarcale, misogina e violenta, eppure mai davvero capace di contenere la vita.
E per quanto possa sembrare una storia legata ad altri luoghi, ad altri mondi, ognuna di noi -sono certa- ha ritrovato parte di una storia nota, di un passato familiare mai completamente passato.
Mentre gli occhi lucidi tradivano la fatica di contenere l’emozione di chi ancora deve fare i conti con padri padroni, che non hanno mai smesso di esistere, fratelli maggiori che non hanno ben compreso il significato della fratellanza e di chi ha ritrovato parte della storia delle nostre madri o delle nostre nonne, per le quali ognuno doveva restare al proprio posto, e il posto della donna è stato per troppo tempo un passo dietro l’uomo, e non di fianco.
Mia nonna che quest’anno avrebbe compiuto 94 anni, ha conosciuto mio nonno poco più che bambina. si sono amati tutta la vita, ma il suo amore era velato da una sorta di timore reverenziale, in quanto donna.
Noi, nate alla fine degli anni ‘70 , abbiamo creduto di aver portato a termine il percorso intrapreso dalle donne che ci hanno preceduto, ma è stata un’ebbrezza durata poco.
Caro Ministro Valditara, vorremmo anche noi credere, con la sua stessa granitica certezza, che il patriarcato sia stato messo fuori dalla porta già dal 1975, ma constatiamo ogni giorno, anche a scuola, quanto sia ancora vegeto, rimasto in vita per volontà di molti, consegnato come dono alla nascita di ancora troppi dei nostri figli maschi.
Un patriarcato manifesto o sotteso, forse ferito, ma mai morto.
La scuola, nonostante il continuo screditamento e vilipendio, resta ancora il luogo in cui imparare a scalpitare forte come sanno fare bene i Mustang: i cavalli ribelli.
Aspettiamo il tempo, che immaginiamo vicino, in cui la libertà potrà giungere oltre le grate delle finestre chiuse di case divenute fabbriche di casalinghe di massima sicurezza, come quelle abitate dalle protagoniste del film, e che ciò possa accadere ad ogni latitudine.
E la libertà è femmina, non dimenticatelo, come quella rappresentata da Eugène Delacroix nel grande dipinto del 1830.
Dovremmo incorniciarla come fosse una foto di famiglia, conservarla nel portafoglio, tenerla bene in vista a scuola, come monito e insieme come rassicurazione.
Scalpiteremo ancora forte, siatene certi.

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Mirella Carella

Diario di Classe

Biografia:

Nasce la collaborazione con la «Gazzetta» di Mirella Carella, che curerà la rubrica «Diario di classe», piccole e grandi storie quotidiane che nascono tra i banchi e nei cuori dei giovani. Mirella Carella, barese, ha lavorato nel mondo dell’arte partecipando a mostre in Italia e all’estero, alcune sue opere fanno parte di collezioni pubbliche e private. Dal 2015 è docente di ruolo in Disegno e Storia dell’Arte.

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