Buongiorno! Eccoci ancora qua. Ferragosto è passato allegramente, fra selfie, video, balli, tanto arrosto e soprattutto fumo. Passati i quindici giorni con dentro il Ferragosto, ora siete tutti in coda nelle macchine per tornare a casetta.
Lo stato d’animo torna triste e come disse Cristoforo Colombo, il vostro spirito è terra-terra!!!
C’è chi è stato al mare e chi in montagna.
A questo punto, mi viene in mente Maometto sul quale tutti voi sapete esiste un famoso proverbio che dice che «se Maometto non va dalla montagna, la montagna va da Maometto»; però, con i tempi che corrono e con sempre più gente che si rifugia nell’intelligenza artificiale, la soluzione c’è. Se la montagna non va da Maometto, Maometto si rompe le palle e se ne va al mare.
In Puglia, comunque, abbiamo facoltà di scelta. Per la montagna, abbiamo Cassano, le nostre Dolomiti, per il mare abbiamo Pane e Pomodoro, le nostre Bermuda. Tanti anni fa, quand’ero ragazzo, pensavo che bermuda volessero essere i pantaloni invernali, tagliati sopra al ginocchio.
Quest’anno, il 15 agosto mi rimarrà impresso più degli altri anni. Ho parcheggiato davanti all’ingresso di Pane e Pomodoro, il vigile è arrivato e mi ha fatto la multa di 50 euro, pregandomi anche di spostare la macchina, perché i ladri non potevano né entrare e né uscire.
Dove siamo arrivati? È come se davanti al carcere ci fosse un cartello con su scritto: «È obbligatorio l’uso delle catene», oppure, come se davanti ad una biblioteca, un cartello con su scritto: «Fesso chi legge».
Sicuramente questi paradossi sono esagerati, però vanno fatti, anche perché secondo me i paradossi rimangono più impressi delle frasi fatte o banali, copiate da Google. Ecco, per esempio, i registi o gli autori che abbiamo in Puglia cacciano via gli attori più Acuti, per avere più facilità di dirigere i più Ottusi. Poi ti dico.
Bhè, di fronte a questa verità mi viene da citare Dostoevskij che disse: «Idiota!».
Lasciamo perdere, non si dicono parolacce e tantomeno bugie. Dostoevskij è una parolaccia? No, affatto, però siccome la maggior parte delle attuali generazioni hanno a disposizione Facebook o macchinari vari, andassero a guardare lì su, senza però bere prima cinque o sei birre di marca ed essendo lucidi, specialmente se poi si mettono alla guida.
È un po’ come se un automobilista con la mente annebbiata si mettesse in viaggio con la nebbia.
Ecco, tutto questo per dire che Dostoevskij non è una parolaccia e non è nemmeno pericoloso. Forse ho preso un argomento toccante e rendendomi conto che alcuni argomenti non si possono toccare, vi dico attenzione, non fate come zia Graziella, signorina grande, che disse: «Dio me l’ha data e guai a chi me la tocca!».
Ancora attenzione, toccare qualcosa che non si conosce può essere pericoloso. Una volta ci fu un tizio che volle vedere se è un certo ordigno, rinvenuto nel prato di casa sua fosse una bomba.
Lo era.
A proposito volevo avvisare, quindi, molti proprietari di villette abusive: spostatele!
Beh… buon rientro in coda. Per alcuni con la coda di paglia.

Quest’anno, il 15 agosto mi rimarrà impresso più degli altri anni. Ho parcheggiato davanti all’ingresso di Pane e Pomodoro, il vigile è arrivato e mi ha fatto la multa di 50 euro, pregandomi anche di spostare la macchina, perché i ladri non potevano né entrare e né uscire
Lunedì 21 Agosto 2023, 09:38
Biografia:
Che ci fa Gianni Ciardo sulle pagine Gazzetta? È presto detto. Il noto comico di Bari ogni lunedì scrive sul nostro quotidiano i suoi pensieri in libertà. Ecco a voi le «Ciarderie» commenti semi seri su attualità, cultura e dintorni con la solita verve che contraddistingue l'attore che della baresità è il porta bandiera.
Gianni Ciardo
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