Mercoledì 22 Ottobre 2025 | 20:02

Bari, il Petruzzelli in estasi per il talento di Lim

Bari, il Petruzzelli in estasi per il talento di Lim

 
Livio Costarella (video Clarissa Lapolla)

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Livio Costarella (video Clarissa Lapolla)

Il pianista ha confermato a Bari la maturità interpretativa

Domenica 31 Agosto 2025, 09:58

Il gesto essenziale, l’eleganza del portamento, la nettezza delle sonorità e una maturità interpretativa, a soli 21 anni, che lascia esterrefatti. Se il pianista coreano Yunchan Lim è salito alla ribalta da diciottenne nel 2022, per essere diventato il più giovane vincitore del Van Cliburn Piano Competition, poterlo ammirare dal vivo al Teatro Petruzzelli nel suo debutto italiano, in concerto con l’orchestra, è stata un’occasione straordinaria. Un evento che la Fondazione Petruzzelli, per volere del direttore esecutivo Luigi Fuiano, ha organizzato come fuori programma, annunciato nella prima decade di giugno.

Risultato? Teatro stracolmo e un pubblico diverso dal solito, più internazionale, con tantissimi turisti e appassionati di classica accorsi da diversi Paesi europei. Nel Terzo Concerto per pianoforte e orchestra di Béla Bartók, con l’Orchestra del Petruzzelli diretta dal belga Martijn Dendievel, Lim ha dimostrato immediatamente perché sia già entrato di diritto nell’élite pianistica internazionale. L’opera di commiato del compositore ungherese,scritta nel 1945 poco prima della morte, è una partitura che unisce trasparenza melodica, lirismo struggente e slanci di vitalità ritmica. Lim lo ha affrontato con equilibrio sorprendente tra rigore e poesia, mettendo in luce la capacità di «cantare» sempre ogni linea pianistica. Con i capelli perennemente sugli occhi, il coreano ha preso per mano l’ascolto con la purezza del tocco e la nitidezza delle voci interne: soprattutto in un «Adagio religioso» di rara intensità, sospeso tra contemplazione e mistero, mentre nei movimenti estremi ha saputo dare energia senza mai cadere nella vuota enfasi muscolare. Il finale ha brillato per freschezza e leggerezza, rivelando un pianista capace di unire potenza e grazia.

L’Orchestra del Petruzzelli, guidata con mano sicura da Dendievel, non è stata da meno, sostenendo con complicità l’intreccio, con una tenuta compatta e brillante nei numerosi contrasti e colori timbrici. Applausi scroscianti e numerose chiamate in scena per Lim, sono poi state omaggiate da un bis radioso, una trascrizione dello stesso Yunchan di «Die schönste Nacht», uno dei numeri più noti dell’operetta «Die stumme Serenade» di Erich Wolfgang Korngold: bellissima canzone d’amore notturna, lirica e intimistica nella visione del pianista coreano.

La serata era iniziata con l’ouverture da «Le nozze di Figaro», con l’ottima bacchetta di Dendievel (anch’egli giovanissimo, ventinovenne) che ha dato al brano ritmo serrato e leggerezza, restituendo il sorriso teatrale e la freschezza di Mozart. Nella seconda parte, l’Orchestra del Petruzzelli ha trovato il suo culmine nella Settima Sinfonia di Beethoven: una prova di vigore e coesione, in cui la tensione espressiva, dal celebre «Allegretto» fino al vorticoso finale, è stata resa sempre più intensa e trascinante. La direzione di Dendievel ha privilegiato la spinta propulsiva senza rinunciare a un fraseggio molto curato, e l’orchestra ha risposto con slancio, restituendo quella «apoteosi della danza» che Wagner individuava come cifra dell’opera. Nel terzo movimento il Presto ha brillato per compattezza, mentre il Finale ha travolto la sala con la sua energia centrifuga, applauditissima dal pubblico rapito.

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