Scacco alla pedopornografia online. La Polizia di Stato di Bari ha condotto un'operazione, chiamata “Revelatum”, per il contrasto della pedopornografia online, eseguendo 67 decreti di perquisizione su tutto il territorio nazionale che hanno portato all'arresto di 8 persone e alla denuncia di altre 59 per detenzione, cessione e divulgazione di materiale pedopornografico. Tra loro anche un foggiano di 52 anni.
Alcune delle centinaia di immagini pedopornografiche trovate su pc e telefoni sequestrati «ritraggono bambini in tenera età, persino inferiore a un anno». Lo confermano gli atti dell’inchiesta coordinata dalle pm baresi Carla Spaguolo, Daniela Chimienti e Angela Moria Morea. Nel corso delle indagini sono state perquisite 67 persone in 15 regioni italiane. Dei complessivi 80 indagati, tutti uomini di età compresa tra i 77 e i 20 anni, solo 8 sono stato arrestati e altri 59 denunciati.
I poliziotti hanno analizzato 2.643 account e scoperto 421 file «di chiara natura pedopornografica», aploadati da 3.011 utenti italiani. L’inchiesta è partita da una segnalazione anonima arrivata nel settembre 2020, con l'indicazione di un sito contenente una cartella denominata «Porno» all'interno della quale, a sua volta, c'erano 19 sottocartelle con nomi riferibili al genere di file. L'indagine è durata un anno e mezzo, ed è stata curata dalla Polizia Postale di Foggia e Bari con il coordinamento del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni – C.N.C.P.O. (Centro Nazionale di Contrasto alla Pedopornografia Online), sotto la direzione della Procura Distrettuale di Bari, coinvolgendo nella sua fase esecutiva più di 50 Uffici della Specialità su tutto il territorio.
Le immagini che ritraevano minori in atti sessualmente espliciti sono state scrupolosamente categorizzate secondo la loro gravità e utilizzate per ricostruire le tracce informatiche lasciate dai soggetti che a vario titolo vi erano entrati in contatto.
Gli operatori hanno ispezionato e sequestrato circa 60 dispositivi, oltre a numerosi spazi virtuali di interesse investigativo. Il materiale ammonta a più di 500 Terabyte di volume.