FOGGIA - Dagli incontri di oggi è emerso anche «la situazione dei cittadini onesti che hanno fondamentalmente timore della criminalità organizzata foggiana e quindi sono costretti al silenzio. C'è stato anche sottolineato che esiste una zona grigia che diciamo crea un fronte di confusione nell’ambito dei rapporti con la criminalità organizzata e che probabilmente rappresenta un ulteriore impulso al silenzio di quella parte della cittadinanza che invece sarebbe propensa a sostenere le indagini». Lo ha detto Federico Cafiero de Raho vice presidente della commissione parlamentare antimafia, che da questa mattina è a Foggia per valutare la situazione della criminalità organizzata nel foggiano.
«Nella provincia di Foggia - ha detto ancora - la microcriminalità è una criminalità al passo con i progetti più ampi della criminalità organizzata che peraltro è autrice e protagonista delle grandi rapine. Di quelle rapine che vengono commesse non solo in questo territorio ma anche al nord». «Negli ultimi anni - ha aggiunto Cafiero De Raho - c'è stato sicuramente un grande impegno delle forze dell’ordine e della magistratura. Ma è necessario recuperare appieno la fiducia dei cittadini e questo ciò che oggi manca. Ma soprattutto è necessario garantire la sicurezza dei cittadini».
LE PAROLE DI CHIARA COLOSIMO
«Nel foggiano c'è una mafia pericolosa. Una mafia militare affiancata da una mafia degli affari». Lo ha detto Chiara Colosimo presidente della Commissione parlamentare Antimafia, incontrando i giornalisti al termine della missione a Foggia.
«La quarta mafia - ha detto Colosimo - è insieme feroce e tecnologica. Spara mentre usa il cripotelefonino. E’ globale e rurale. Primitiva ma allo stesso tempo tecnologica. E’ una mafia che sembra sfidarci quotidianamente: una sfida che lo Stato ha accolto. Negli ultimi tempi si è assistito ad una trasformazione della criminalità in una industria del crimine». La presidente Colosimo evidenziando la pericolosità delle mafie del foggiano ha ricordato alcuni dati che sono emersi nel corso delle audizioni. «In sedici mesi - ha spiegato - la questura di Foggia ha fatto dieci divieti di funerali. Nel 2022, in provincia, sono stati registrati 17 omicidi di cui tre ad opera di minorenni. Inoltre, in un normale svolgimento di una gara è capitato di trovarsi, a fronte di numerose aziende, un solo partecipante. La Squadra Stato ha fatto si però che quel partecipante non si aggiudicasse quella gara».
«Mi auguro che quello che è avvenuto in questi anni non avvenga più. Ma da quello che ho sentito in audizione gli anticorpi sono finalmente in circolo». Lo ha detto Chiara Colosimo presidente della Commissione Parlamentare Antimafia a Foggia rispondendo ad una domanda dei giornalisti in merito alle prossime elezioni amministrative nella città, le prime dopo lo scioglimento del Comune di Foggia per infiltrazioni mafiose.
«Ho scritto alla commissione prefettizia - ha aggiunto la presidente - per chiedere che ci fosse il più possibile un controllo preventivo dei candidati. Questo, infatti, è uno strumento più utile da dare in mano alle forze politiche per evitare di fare candidature difficili anche in buona fede. Non posso, naturalmente, anticipare ancora i risultati di questo lavoro. Ma daremo i risultati delle liste consegnate perché i cittadini devono sapere chi votano».
FOGGIA ALLARME ROSSO
«La missione della Commissione Antimafia a Foggia ha dato modo oggi di toccare con mano una realtà nella quale le mafie rappresentano davvero un allarme rosso, pericolosamente diffuso e invasivo. Con il capoluogo e altri sei comuni sciolti per infiltrazioni mafiose. Ma, al tempo stesso, ha consentito di toccare con mano anche come magistratura, forze dell’ordine e della sicurezza, associazioni dell’Antimafia Sociale e del volontariato ( antiracket, antiusura, con molti imprenditori impegnati, Libera) stiano svolgendo un ruolo fondamentale, un lavoro in rete, di grande speranza. Lo afferma Walter Verini capogruppo Pd in commissione antimafia. "La prima occasione sono le imminenti elezioni amministrative: è assolutamente fondamentale che le forze politiche e gli schieramenti applichino rigorosissimi criteri di trasparenza e legalità nella scelta dei candidati e nella formazione delle liste. Non può essere un auspicio, ma un obbligo politico. Etico, morale e istituzionale. Le audizioni hanno confermato poi la necessità di dare risposte urgenti in termini di organici degli uffici giudiziari, delle forze di polizia e di polizia penitenziaria ( «Ancora nel carcere dettano legge i criminali» ) di qualificare e potenziare gli strumenti investigativi come le intercettazioni. Ma quello che unanimemente è emerso è che accanto ad un forte impegno di contrasto, di controllo del territorio, occorre innanzitutto dare risposte sul piano sociale, culturale, economico. Lavoro pulito e non sfruttato, scuola, cultura, illuminazione fisica e sociale deille città e dei quartieri. Uno Stato, insomma, presente e in grado di dare risposte, senza lasciarle alle mafie. Infine, guai a indebolire strumenti di trasparenza e controllo degli appalti ( anche in vista di quelli del PNRR), di lotta alla corruzione, di contrasto preventivo alla criminalità. E su questo dovremo intensificare - come Pd e opposizioni - la battaglia in Parlamento e nel Paese contro scelte del Governo che vanno nelle direzioni opposte», conclude.
QUI LO STATO C'È
«Oggi si è tenuta la missione della Commissione Antimafia a Foggia che ho richiesto assieme ai colleghi pugliesi Giandonato La Salandra, Filippo Melchiorre, Saverio Congedo e Giovanni Maiorano. Ringrazio la presidente Colosimo e tutti i colleghi per aver da subito condiviso la necessità di venire in Capitanata. Una terra in cui la mafia si è annidata per decenni ed il cambiamento è un processo che richiede tempo e lavoro. Ma oggi abbiamo dato un segnale forte a tutti: la squadra Stato finalmente c'è e va sostenuta. Foggia e l'intera provincia hanno bisogno di impegno e di attenzione e lo Stato porterà avanti con costanza, rigore e determinazione la lotta alla criminalità organizzata». Lo dichiara il vicepresidente della Commissione Antimafia, Mauro D’Attis (Fi), a conclusione della missione a Foggia.