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Le pene di una madre per la figlia bullizzata

 
Lisa Ginzburg

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Lisa Ginzburg

Le pene di una madre per la figlia bullizzata

«Ora sta bene, sorride. Ma io continuo a sentire di essere stata sbagliata, non in grado di farla sentire al sicuro»

Sabato 26 Novembre 2022, 11:51

Ciao Lisa, ti scrivo di qualcosa che è successo tempo fa, quasi un anno ormai, e riguarda mia figlia. Lei ha dodici anni adesso, ma allora era undicenne quando io e il padre abbiamo scoperto una brutta storia che ci aveva tenuto nascosta. Era stata «bullizzata», come si dice, da due suoi compagni di classe, un maschio e una femmina. Lo ha raccontato allo psicologo della scuola, e lui ci ha convocati. Si è scoperto che la cosa andava avanti da mesi: ricatti, soprusi, richieste crudeli, le facevano fare di tutto. La cosa più difficile, oltre alla grande pena per mia figlia, è stato accettare che non ce ne avesse parlato. Ora sta bene, si è ripresa, sorride. Ma io come madre continuo a sentire di essere stata sbagliata, incapace di saper capire, vedere, non in grado di farla sentire al sicuro così da parlare e confidarsi con noi. Quasi un anno fa è successo, ma ancora mi sento distrutta e non capisco come ne uscirò.

Grazie.

Cara R., che cosa dura realizzare che per tanto tempo un figlio (una figlia) è stato oggetto di umiliazione, vessazioni psicologiche, che sta soffrendo circostanze pazzescamente dolorose non comprese né in nessun modo subodorate da noi come genitori.

Posso bene immaginare il senso di inadeguatezza, la mortificazione profonda che puoi provare come madre. Da parte tua una mancanza, una cecità, forse una resistenza a voler percepire, sì. E d’altra parte: certi tormenti del tutto intimi, certe cose che ci feriscono nel profondo, alle persone più care molte volte è troppo difficile dirli, confidarli: all’età che ha tua figlia, e forse a tutte le età.

Siamo toppo vulnerabili in quei frangenti per poterci aprire a chi amiamo di più, e se in quei mesi tua figlia non riusciva a parlarne con voi, magari è stato anche perché quel che stava vivendo era troppo più grande di lei, una ferita per una vicenda assurda, indicibile, solo sua. Meno lacerante, un po’ meno insostenibile confidarlo a uno psicologo, un terapeuta che rappresentava per lei qualcuno di esterno.

Non hai intuito prima, non hai percepito mentre accadeva che tua figlia vivesse quell’incubo. Dopo però, quando la cosa è venuta fuori, sono certa tu sei stata assolutamente all’altezza del tuo ruolo di madre, che le sei stata vicina nel modo più giusto, con infinito amore e delicatezza e rispetto. Se adesso è serena e sorridente, se è riuscita a superare questa esperienza tanto traumatica, incontrando nuovi amici nuova fiducia negli altri, sarà anche perché l’avete seguita e accompagnata con tutto l’amore e il sostegno che il momento e il suo malessere chiedevano.

Non dovresti rimproverarti troppo. Guardare avanti invece. Le sei stata accanto, nel suo silenzio prima, nella crisi dopo, nel malessere che sarà seguito alla confessione fatta allo psicologo infine. Sei stata solida, sempre a disposizione, una bravissima madre, e di più ancora lo sarai dando fiducia alla vita, pensando a come questa brutta storia avrà rafforzato tua figlia, insegnandole autostima, la cura di sé dell’amor proprio compresa una maggiore apertura, la cura dell’armonia di una buona comunicazione con il mondo.

Del resto le cose, nei legami forti come sono quelli famigliari, vanno sempre in parallelo. Più riuscirai a perdonarti come madre per ciò che non hai saputo fare – per non avere visto, non avere capito quello che stava succedendo a tua figlia, più le darai forza e strumenti per andare oltre e lasciarsi alle spalle questo capitolo brutto. E sorridere e vivere, e star bene sempre di più: anche con voi, con te. Che ci siete stati, sempre. Perdonati, sorridi: le cose sono andate moto oltre, l’umiliazione è una brutta ferita ma cicatrizzata, la tua non intuizione passata una mancanza umanissima, una forma quella anche di protezione, che devi solo perdonarti.

Ti tormenta, ma anche passarci ti avrà migliorato, rendendoti la madre unica e umanissima che sei. Sorridi ai sorrisi di tua figlia, ogni serenità in più sarà un passo verso il progresso del vostro benessere. Un abbraccio virtuale

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