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Quando l'amore funziona ... online

 
Lisa Ginzburg

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Lisa Ginzburg

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Si mettono insieme e lei vorrebbe conoscerlo e frequentarlo, mentre lui continua a voler «stare» con lei solo via internet

Sabato 12 Novembre 2022, 15:52

Ciao Lisa; tempo fa ho letto certe tue parole sulla disumanizzazione a cui porta l’eccesso di virtualità. Ho aspettato un po’ di tempo perché mi vergognavo, ma adesso ho deciso di vincere la mia timidezza e raccontarti cosa mi succede ormai da parecchio tempo. Dopo esserci «messaggiati» per diversi mesi, io e F. ci siamo messi insieme. Credevo che a quel punto ci saremmo finalmente visti e frequentati molto di più, invece lui ha continuato a volere «stare» con me solo via internet. Dopo un po’ ho capito che era sua intenzione vivere così tutto, ogni aspetto del nostro rapporto, anche l’intimità, attraverso video e registrazioni vocali che avrebbero sostituito l’incontrarsi e il fare l’amore. Neanche vivessimo a chilometri e chilometri di distanza. Io non riesco, mi fa tristezza, e lui si arrabbia. Un po’ litighiamo, un po’ aspettiamo di trovare un equilibrio. Ho paura che non riusciremo a durare, che finiremo col lasciarci, e mi fa tanta rabbia pensare che sarà stata proprio la vita virtuale il motivo della nostra separazione.
M.

Cara M., farsi un’idea complessiva di un’altra persona negli ultimi tempi deve comprendere sapere e capire il rapporto che quella persona ha con internet. Si è trasformata in una caratteristica altrettanto importante di altre più direttamente psicologiche, perché il nostro rapporto con la realtà virtuale – ormai è appurato – modifica le nostre psicologie o comunque le influenza moltissimo.

Forse disponevi di elementi sufficienti per intuire il grado di dipendenza dalla «rete» che ha questa persona, forse potevi prevedere che avrebbe avuto paura della fisicità più naturale, frontale, diretta, sana nella sua corporea verità. Vivere l’intimità a distanza , attraverso la mediazione degli schermi, è molto più malinconico, meno vivificante ma anche, diciamolo, molto più facile. Ci si può spogliare fisicamente ognuno a casa propria, ognuno davanti al suo bravo monitor: evitando di mettersi a nudo per davvero, di prendersi alcuna responsabilità da un punto di vista di coinvolgimento, messa in gioco, presa di rischio di entrare sul serio nella relazione.


Se questa persona ha tanta ritrosia davanti all’ipotesi del contatto reale con te, e tu invece quel contatto lo desidereresti, e ti manca, e trovi stranissimo che non ci sia, direi significa che qualcosa tra voi due, tra le vostre temperature, mi azzarderei a pensare tra le vostre stesse personalità sia troppo diverso per farvi durare come coppia, per farvi star bene nel reciproco mutuo dono di piacere, e sintonia, e armonia. Non è una questione morale, non sto formulando giudizi né penso bisogna farlo.
Si può vivere la sessualità virtualmente e star bene: ma si tratta di qualcosa che o piace, o non piace, non credo ci siano mezze misure. Se davvero hai la sensazione che questa persona sta trincerata dietro i suoi schermi, che si rifugia nella virtualità anche sessuale perché la vita vera, con le sue vulnerabilità, i suoi accidenti, ma anche con la profonda bellezza dell’essere insieme gli fa troppa paura, meglio lasciar perdere. Ti conficchi altrimenti, cara M., in una storia difficile, che ti farà male e che più passa il tempo, più ti sarà difficile chiudere.


Ascoltati in profondità, e se davvero pensi che per lui lasciare l’intimità «trasposta» e arrivare alla piena realtà dell’incontro (e dell’incontro fisico) non sia possibile, allora armati di coraggio, trova la forza e chiudi. La dimensione virtuale non fa per te, lo si intuisce già dalle righe che hai mandato a me, e a «Un posto al cuore». Dare «un posto al cuore» significa anche questo: tutto quanto non fa per noi, tutto quanto non corrisponde ai nostri veri desideri, alle nostre inclinazioni le più autentiche, con lucida passione dobbiamo sapere metterlo da parte, saperlo allontanare. Se qualcuno ci piace e ci intriga, non significa che noi anche si debba calarsi nelle sue ossessioni, in certi suoi gusti a noi del tutto estranei e anzi per noi tossici. Allontanarsi da schemi che avvertiamo per noi nocivi, anzi, può essere un modo per far sentire a quel qualcuno che teniamo davvero a lui/lei, aspettandolo su territori diversi, più diretti e frontali e più umani.

Facendo bene a te stessa con l’allontanarti, magari farai del bene anche a questa persona. Di sicuro al vostro rapporto; di sicuro a te, al tuo benessere psicofisico tanto necessario alle nostre vite.

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