Giovedì 20 Novembre 2025 | 16:33

Brt a Taranto, collegamenti al futuro ospedale San Cataldo: nuovo passo in avanti (quasi) decisivo

Brt a Taranto, collegamenti al futuro ospedale San Cataldo: nuovo passo in avanti (quasi) decisivo

 
FABIO VENERE

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FABIO VENERE

Brt a Taranto, collegamenti al futuro ospedale San Cataldo: nuovo passo in avanti (quasi) decisivo

Confronto tra Comune e Regione ormai vicini all’ok. Costi tra 7 e 9 milioni

Giovedì 20 Novembre 2025, 12:11

Un altro passo in avanti per prolungare le linee del Bus rapid transit (Brt) verso il futuro ospedale “San Cataldo”. L’ulteriore progresso è stato compiuto ieri, nel corso di una riunione in videocall svoltasi lungo l’asse Taranto-Bari, tra i funzionari del Comune e quelli della Regione Puglia. Per la cronaca, si è trattato del terzo confronto tra i tecnici dei due enti nell’ambito della cosiddetta procedura negoziale. Del resto, nel corso dell’ultima seduta del Consiglio comunale, era stato lo stesso sindaco Bitetti ad annunciare che presto la situazione si sarebbe positivamente sbloccata per il Municipio. In realtà, il via libera da parte della Regione non è stato ancora formalizzato, ma questa volta mancherebbe davvero poco. Infatti, i funzionari baresi avrebbero inserito alcune prescrizioni rispetto al progetto del Comune che, peraltro, sarebbero di lieve entità.

Una volta definite le modifiche richieste, la proposta targata Palazzo di Città sarà praticamente pronta per ottenere l’ammissibilità dalla Regione. Già, ma quanto costerebbe prolungare il tracciato dei bus Brt sino al “San Cataldo”? Nella riunione di ieri, i funzionari dei due enti non avrebbero parlato di cifre e si sarebbero concentrati solo (si fa per dire) sugli aspetti tecnici. Eppure, nonostante questo, secondo alcune stime che di recente sono circolate in ambienti vicini all’Amministrazione comunale, questa “bretella” che cambierebbe il tracciato originario potrebbe avere un importo oscillante tra i 7 e i 9 milioni di euro. Cifra che, ai non addetti ai lavori, può apparire ingente considerata la breve distanza che intercorre tra il futuro capolinea di Cimino e l’ospedale che verrà aperto a fine 2026. In realtà, se da un lato è vero che i due punti sono divisi appena da una manciata di chilometri è altrettanto innegabile che, nella zona, ci siano numerose interferenze tali da rendere l’intervento non così banale come, invece, potrebbe apparire. Il riferimento, in questo caso, è oltre alla realizzazione materiale delle opere anche alla presenza lungo il tracciato di importanti reti elettriche e idriche (definite in gergo, appunto, interferenze).

Ora, però, c’è da chiedersi se tra un anno quando il “San Cataldo” entrerà in funzione, le linee Brt raggiungeranno o meno la struttura sanitaria. Forse. In teoria, le due opere (Brt e ospedale) dovrebbero sostanzialmente coincidere ed essere quindi utilizzabili tra poco più di un anno, ma sul punto conviene essere cauti. E’ comunque ipotizzabile, infine, che Comune e Kyma Mobilità individuerebbero delle alternative provvisorie nel caso in cui la bretella del Brt non venisse realizzata entro 12 mesi e nel caso in cui, invece, il “San Cataldo” dovesse essere aperto. Quali? Ad esempio, alcune navetta con partenza da Cimino e dirette al San Cataldo. Ma sono solo ipotesi, per ora, da non prendere in considerazione. Di certo, dopo la riunione di ieri, il prolungamento tra Brt e l’ospedale è più vicino.

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