Martedì 30 Settembre 2025 | 14:01

Manduria, netturbino 53enne travolto e ucciso da una moto durante il lavoro

 
Redazione online

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Tragedia a Ferragosto a Manduria: netturbino di 53 anni travolto e ucciso da una moto in corsa

foto di archivio

Sarebbe accaduto mentre l'uomo stava lavorando come dipendente stagionale per una ditta che si occupa di pulizia della città. A nulla sono valsi i soccorsi del 118

Venerdì 15 Agosto 2025, 10:15

19:56

MANDURIA - Tragedia questa mattina a Manduria, un incidente mortale sul lavoro alle porte della cittadina sulla strada per San Pietro in Bevagna. A perdere la vita un netturbino di 53 anni, Pasquale Dinoi il suo nome, che stava lavorando come dipendente stagionale per una ditta che si occupa di pulizia della città e decoro urbano. L'uomo, stando alle ricostruzioni di quanto accaduto, sarebbe stato investito da una moto di grossa cilindrata mentre attraversava la carreggiata. A nulla sono valsi gli immediati soccorsi e il trasporto in ospedale da parte del personale sanitario del 118. 

Sul posto per i rilievi del caso sono impegnati i carabinieri di Manduria.

RABBIA E CORDOGLIO CISL, FIT TARANTO E UIL 

La Cisl e la Fit (Federazione Italiana Trasporti) Cisl territoriali di Taranto in una nota esprimono «dolore e sgomento» per la tragica morte del 53enne Pasquale Dinoi, dipendente stagionale della Gialplast, investito da una moto di grossa cilindrata alle porte di Manduria, sulla strada per San Pietro in Bevagna, mentre svolgeva servizio di operatore ecologico.
«Siamo vicini alla famiglia del lavoratore deceduto, consapevoli - dichiarano i segretari generali Luigi Spinzi (Cisl) e Gianluca Semitaio (Fit) - che ciò non basta, poiché continuiamo a ritenere intollerabile e socialmente insostenibile dover prendere semplicemente atto dell’ennesima tragedia, quasi si trattasse di eventi ineluttabili o, addirittura, di meri effetti collaterali ad ogni attività lavorativa quando invece la sicurezza sul lavoro deve considerarsi centrale sempre».
Occorre agire «di conseguenza, ovvero - aggiungono - mettendo in atto tutti i dispositivi previsti dalle leggi e dai contratti e, così, contribuire a porre fine ad un fenomeno che è da tempo vera emergenza nazionale».
La Cisl e la Fit Cisl confidano che «gli organismi ispettivi del territorio e la Magistratura sapranno prima possibile chiarire ogni responsabilità, senza fare sconti e sollecitare, al contempo, ogni genere di verifiche nel territorio, rendendole ricorrenti e finalizzate a scoraggiare eventuali inadempienze o possibili insufficienze organizzative». 

«Cordoglio e indignazione» dalla Uil di Taranto per la morte di Pasquale Dinoi, 53 anni, operatore ecologico stagionale della Gialplast, morto dopo essere stato investito da una moto di grossa cilindrata mentre lavorava nei pressi di San Pietro in Bevagna. «Chi esce di casa per lavorare deve avere la certezza di potervi fare ritorno», dichiara il coordinatore territoriale Gennaro Oliva, che si stringe alla famiglia e ai colleghi del lavoratore. «Ogni morte sul lavoro è una sconfitta collettiva», ha aggiunto. Secondo il sindacato, la provincia di Taranto resta in «zona arancione» per rischio infortuni. «Tre decessi in otto mesi non sono numeri: sono vite spezzate. Una strage silenziosa che Taranto non può più tollerare», sottolinea Oliva.
La Uil rilancia la campagna nazionale «Zero morti sul lavoro», chiedendo un immediato patto per la salute e la sicurezza locale tra istituzioni, imprese e sindacati. Tra le priorità indicate: aumento dei controlli, più risorse agli Spesal delle Asl, formazione, pene più severe per chi viola le norme, e una maggiore cultura della prevenzione, a partire dalle scuole.
L’incidente riaccende infine l’urgenza di garantire sicurezza anche «in itinere, non solo nei luoghi di lavoro tradizionali, ma anche quando svolgono mansioni in strada, esposti a rischi esterni». «La sicurezza - conclude la Uil - non può essere considerata un costo. È un valore assoluto».

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