Domenica 07 Settembre 2025 | 07:54

Martina Franca, ecco i «messaggeri alati» dei santi patroni

 
Ottavio Cristofaro

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Ottavio Cristofaro

Martina Franca, ecco i «messaggeri alati» dei santi patroni

Stupore durante le celebrazioni in Basilica: due uccellini ai piedi delle statue

Giovedì 17 Luglio 2025, 12:35

C’è chi crede che il destino sia un filo invisibile, intessuto di coincidenze e di segni che solo un cuore aperto può cogliere. E a Martina Franca, lo scorso fine settimana, durante i giorni della festa patronale dedicata a San Martino e Santa Comasia, due piccole creature alate hanno dipinto una storia che sa di incanto, di fede e di un mistero che ha commosso l’anima di chi ha avuto la fortuna di esserne testimone.

Non un’apparizione, ma una presenza costante, quasi un dono sceso dal cielo. Durante tutte le solenni celebrazioni, dal suggestivo rito dei ceri del sabato al solenne pontificale della domenica, la maestosa Basilica di San Martino è stata teatro di un insolito e toccante balletto. Due uccellini, da chissà quale fessura del tempo e dello spazio, hanno attraversato le navate con la grazia di angeli, un volo simile a una danza, ma che - a dire il vero - sembrava “disturbare” le celebrazioni.

Nessuno sa come siano entrati, eppure la loro permanenza all’interno della Basilica aveva il sapore di un disegno superiore. Si posavano con una delicatezza sorprendente ai piedi delle statue dei santi, quasi fossero in adorazione, piccole anime in preghiera. E poi, in momenti di pura magia, hanno osato l’impensabile: uno si è posato sul braccio di Santa Comasia, l’altro, con audacia devota, sulla mitria di San Martino. Immagini che hanno strappato sospiri e accresciuto la meraviglia nei cuori dei fedeli, quasi a voler sussurrare un messaggio divino.

Il loro destino sembrava segnato. Intrappolati in chiesa non avrebbero avuto lunga vita, impossibilitati a ritrovare la via dell’aria aperta. Eppure, per tutti quei giorni di festa, non si sono mai allontanati dal transetto, da quel luogo sacro dove erano state collocate le effigi dei patroni. Un legame invisibile, un’attrazione mistica, come se la loro missione fosse quella di vegliare, di essere presenze silenziose e al tempo stesso assordanti nella loro eloquenza.

Poi, la notte di lunedì, i festeggiamenti sono giunti al termine. Le statue dei santi sono state ricollocate con reverenza nel loro armadio. E la mattina di martedì, come per un ultimo tenero saluto, i due uccellini erano svaniti. Volati via, liberati da un destino che sembrava infausto, proprio come le preghiere che si innalzano al cielo e trovano la loro risposta.

Un segno che per molti può significare nulla, magari è semplicemente un promemoria romantico e potente che la fede può aprire porte insospettabili, e che i simboli, anche i più piccoli e inattesi, possono svelare un significato profondo nel grande arazzo della vita. Martina Franca ha vissuto un fine settimana non solo di festa, ma di un’emozione pura, lasciando nel cuore dei suoi abitanti la dolce melodia di due piccoli messaggeri alati, giunti a ricordarci la forza ineffabile della speranza e la bellezza dei segni divini.

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