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Taranto, Piero Bitetti attende i 5Stelle: verso l’intesa Tacente-Lazzaro

 
FABIO VENERE

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FABIO VENERE

Taranto, Bitetti attende i 5Stelle: verso l’intesa Tacente-Lazzaro

Sugli equilibri nel secondo turno peseranno gli accordi delle coalizioni nazionali

Giovedì 29 Maggio 2025, 10:26

10:27

TARANTO - Pontieri al lavoro, in entrambi gli schieramenti, in vista del ballottaggio dell’8 e 9 giugno prossimi. Quelle in corso sono ore frenetiche per il candidato sindaco del centrosinistra al Comune di Taranto, Piero Bitetti e per il rappresentante di un’area civica di cui fanno parte però anche Lega e Udc, Francesco Tacente. In realtà, oltre ai due protagonisti in lizza per indossare la fascia tricolore (Bitetti ha chiuso in testa il primo turno con il 37,39 per cento mentre Tacente ha raggiunto il 26,14) sono i rispettivi staff ad essere impegnati in telefonate, incontri e ipotesi di accordo. Che possono essere concretizzati entro domenica (probabilmente non oltre le ore 12) sottoscrivendo il cosiddetto apparentamento tra una o più liste escluse dal ballottaggio e uno dei due candidati sindaco che, invece, è arrivati al secondo turno. Formalmente spetta a chi ha presentato la lista che richiede l’apparentamento firmare un modulo e poi tocca al candidato sindaco, che riceve il sostegno elettorale, accettarlo. La partita, dal punto di vista formale, si gioca tutta qui.

La questione, però, è naturalmente politica e, dunque, con degli equilibri ancora da trovare e poi da perfezionare.

La marcia di avvicinamento di entrambi i candidati sindaco passa, dunque, dalla tappa di domenica prossima in cui si concretizzeranno (o meno) gli apparentamenti. Già, ma con chi farli? E soprattutto, quali sono i margini di manovra per trovare (da entrambe le parti) un’intesa? Piero Bitetti, candidato sindaco del centrosinistra, non può non guardare che ai Cinque Stelle. Il 10,9 per cento ottenuto al primo turno da Annagrazia Angolano, infatti, non può lasciare indifferente l’esponente dell’area progressista. Che, probabilmente, spera in un accordo con i pentastellati in nome di quel Campo largo che ha vinto a Genova e Ravenna e sul rinnovato slancio unitario confermato dalla stessa leader del Pd, Elly Schlein. In altre parole, nel centrosinistra tarantino, convivono attualmente due sentimenti opposti: c’è chi è ottimista in un accordo proprio in virtù delle dinamiche nazionali che si alimentano sull’asse Pd-M5S e c’è chi, invece, considera piuttosto problematico sottoscrivere un’intesa. E, del resto, le dichiarazioni rilasciate (a spoglio ancora in corso) dalla candidata sindaca Angolano e dal vicepresidente nazionale, Mario Turco, non sono esattamente rassicuranti (per Bitetti). Il M5S, intanto, tra venerdì e sabato assumerà una decisione formale e definitiva. Il primo appuntamento è previsto per venerdì sera e il secondo, invece, il giorno dopo con la riunione del gruppo territoriale. E anche se fonti vicine ai pentastellati definiscono «molto difficile» la possibilità che ci sia un apparentamento con il centrosinistra (con il simbolo sulla scheda aggiunto agli otto loghi già presenti al primo turno), la strada non è del tutto chiusa. Per capirsi, se entro venerdì mattina Piero Bitetti aderisse ai quattro paletti piantati sul terreno dai Cinque Stelle («no» all’Aia per l’ex Ilva; no al rigassificatore; no al dissalatore e, infine, no ad ulteriore consumo di suolo nel cosiddetto Comparto 32), allora la via che porta ad un’intesa sarebbe più vicina.

Dall’altra parte del campo, invece, nelle ultime ore, sembrano maturare le condizioni per un’alleanza tra il candidato sindaco Francesco Tacente e i quattro partiti del centrodestra che, al primo turno, hanno sostenuto Luca Lazzaro. Per carità, mai come in questo caso, la formula ipotetica è d’obbligo e bisogna essere cauti, però, detto questo, nelle prossime 24 ore potrebbero esserci delle novità lungo l’asse Taranto-Roma, passando per Bari.

È facile pensare che, nelle interlocuzioni con i Conservatori di queste ore, l’area Tacente stia azionando la leva della riconquista del Municipio da parte del centrodestra a più di vent’anni dall’ultima affermazione elettorale (aprile 2005). Ma non resta, a questo punto, che attendere ancora un po’ per poi verificarne gli immediati sviluppi.

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