Sabato 06 Settembre 2025 | 12:07

Taranto, violenza in carcere su compagna di cella: a processo 45enne rumena

 
Alessandra Cannetiello

Reporter:

Alessandra Cannetiello

Taranto, violenza in carcere su compagna di cella: a processo 45enne rumena

L'accusa: avrebbe abusato di un'altra detenuta brindisina. La vittima raccontò tutto alle altre detenute (tra cui Sabrina Misseri)

Lunedì 24 Febbraio 2025, 06:10

11:27

TARANTO - È finita a processo una donna di origine rumena di 47 anni accusata di violenza sessuale tentata e consumata tra il 2022 e il 2023 ai danni di una sua compagna di cella di origini brindisine con cui era detenuta nel carcere «Carmelo Magli» di Taranto. A chiedere e ottenere il rinvio a giudizio per la cittadina rumena, il pubblico ministero Francesca Colaci che ha coordinato le indagini. La vittima, nel frattempo, ha deciso di costituirsi parte civile attraverso gli avvocati Federica Galeone e Antonella Primerano.

All’imputata, difesa dall’avvocato Leonardo Andriulo, la procura ionica contesta alcuni episodi avvenuti, come accennato, all’interno del penitenziario: in particolare, in un’occasione aveva «trattenuto con forza» la donna e tirandola per i capelli, con la minaccia di farle del male in caso di un suo rifiuto, aveva allungato le mani costringendola a subire atti sessuali. In altre occasioni, invece, si era spinta fino a chiudere la porta blindata della cella per trattenere la vittima e tentando, secondo l’accusa, di mettere in atto violenze sessuali.

Nelle dichiarazioni rilasciate dalla vittima, questa aveva rappresentato lo stato di assoggettamento che ormai viveva da tempo in seguito agli abusi e della sensazione di non poter fuggire da quella situazione. Sentendosi controllata dall’imputata e temendo sue ritorsioni aveva perciò taciuto per diversi mesi. Dopo aver chiesto più volte di essere spostata in altra cella, arrivata all’esasperazione ha infine cercato aiuto in alcune sue compagne detenute e quando ha raccontato alle altre l’incubo che stava vivendo, la 47enne avrebbe dato in escandescenze, negando ogni accusa. Intanto, a causa del trambusto che si era creato nella sezione, gli agenti erano infine intervenuti e la vittima aveva trovato perciò il coraggio di raccontare anche a loro di quelle violenze, implorando per un loro intervento. In seguito a quest’ultimo episodio, l’imputata era stata infine sottoposta a un provvedimento disciplinare nell’agosto del 2023 con il conseguente divieto di avvicinamento nei confronti della vittima fino al suo trasferimento in un’altra struttura detentiva...

CONTINUA A LEGGERE SULL'EDIZIONE CARTACEA O SULLA NOSTRA DIGITAL EDITION

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)