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Taranto, felicità ritrovata per Luigi: sfollato e malato di tumore, ha trovato una casa

 
Valentina Castellaneta

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Valentina Castellaneta

Taranto, felicità ritrovata per Luigi: sfollato e malato di tumore, ha trovato una casa

Non vivrà più in auto grazie alla delibera del Comune

Mercoledì 05 Febbraio 2025, 12:38

12:39

TARANTO - Ha infilato la chiave nella serratura, ha aperto la porta e finalmente è entrato nella sua nuova casa inondato di luce. Luigi Fricelli non dormirà più in macchina, come ha dovuto fare per un anno. Il 30 gennaio del 2024 lo sgombero forzato. Un’ordinanza sindacale aveva imposto l‘evacuazione dell’edificio in cui viveva, al numero 98 di via Galeso al quartiere Tamburi. In tre ore le 22 famiglie avevano dovuto lasciare le loro case, i loro oggetti e le vite a cui erano abituati. Da allora Luigi, malato di tumore da diverso tempo, non era riuscito a trovare un posto dove vivere insieme a sua moglie, sua figlia e a Lucky il loro piccolo cane. Una piccola pensione garantita da anni di lavoro nelle pulizie industriali dell’ex Cementir, che però non gli permetteva di pagare un affitto e acquistare nuovi mobili. Nella prima intervista rilasciata alla Gazzetta aveva anche minacciato di darsi fuoco, solo la preoccupazione per la famiglia gli aveva permesso di andare avanti.

«Un tetto – racconta sorridendo – è meglio della macchina. La mia felicità è che finalmente posso tornare a vivere sotto lo stesso tetto con mia figlia». In tutto questo tempo la figlia di Luigi, una studentessa di 17 anni, era stata ospitata in casa degli zii.

Tra poco sarà solo un brutto ricordo. Manca solo il trasloco, ma per poterlo fare ha bisogno di una mano e del permesso dei Vigili del Fuoco, perché i suoi mobili sono ancora ostaggio di quella palazzina pericolante.

L’appartamento che gli è stato concesso appartiene a Kyma Servizi e non è molto distante da casa sua. Per averlo c’è stato un lungo lavoro di mediazioni, seguito pedissequamente da Giuseppe Miceli, segretario provinciale dell’associazione inquilini e abitanti di Usb.

La municipalizzata aveva dato subito la disponibilità ad aiutare Luigi. «Era un’emergenza casa - ha spiegato Emanuele Di Todaro, vicepresidente Kyma Servizi - noi ci siamo predisposti non appena il sindaco ci ha sollevato il problema. Avevamo nel patrimonio di Kyma Servizi un appartamento, che abbiamo reso fruibile, abbiamo fatto dei lavori, e lo abbiamo consegnato ai Servizi Sociali e al Patrimonio, che da tempo ci chiedevano di renderlo disponibile. Tutto è bene quel che finisce bene, siamo contenti per la famiglia Fricelli che ora ha un tetto sulla testa». Luigi dovrà pagare un canone di locazione, con un aiuto dei Servizi Sociali, e potrà finalmente ricominciare a vivere dignitosamente.

È la seconda famiglia di via Galeso che riesce a trovare una sistemazione. Una signora ha avuto la possibilità di prendere in affitto un appartamento con l’aiuto dei contributi abitativi erogati dai Servizi Sociali del Comune, ma solo perché i figli hanno fatto da garante con l’affittuario. Gli altri continuano ad appoggiarsi da amici e parenti. Una giovane coppia con 3 bimbi, è costretta a vivere con i genitori, in un appartamento di 60 metri quadri. Forse anche per questo, per Giuseppe Miceli, che segue i residenti della palazzina da quel giorno di gennaio, non è il caso di parlare di vittoria. «Io – aggiunge – speravo che la situazione di via Galeso si risolvesse il prima possibile. Dobbiamo ringraziare alcune persone all’interno dell’amministrazione comunale e tutti quelli che si sono messi a disposizione per risolvere il problema di Luigi. Lo abbiamo un po’ tutti adottato. Ora ci sono altre 20 famiglie che sono ancora fuori di casa e sistemate in modo precario. Se di vittoria dobbiamo parlare è la vittoria di Luigi, della stampa che lo ha seguito e devo dare il merito anche all’ex assessore Carlo Liuzzi, che suggerì questa sistemazione».

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