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Taranto: «No agli asili gestiti dai privati». E ritorna la marcia dei passeggini in protesta

 
valentina castellaneta

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valentina castellaneta

Regione Puglia, nella sede di Via Gentile nascerà un nuovo asilo nido comunale

foto d'archivio

Famiglie in corteo venerdì 27: «Questo servizio funziona bene»

Domenica 22 Dicembre 2024, 15:51

TARANTO - «Noi non ce lo aspettavamo e ora chiediamo chiarezza». Dice di essere stata colta di sorpresa Stefania D’Ippolito, la rappresentante dei genitori del Comitato per gli asili nido comunali, dalla decisione dell’amministrazione comunale di esternalizzare la gestione dei nove nidi della città. I genitori non sono d’accordo e per manifestare il loro dissenso hanno deciso organizzare la «Marcia dei passeggini». Una manifestazione rumorosa che partirà alle 17 di venerdì 27 dicembre da Piazza Maria Immacolata, fino ad arrivare a Palazzo di Città.

«Da quanto ci è stato detto – riferisce stupita D’Ippolito - erano all’oscuro di tutto persino alcuni componenti della maggioranza del Comune. Questa decisione, che ha voluto prendere il sindaco, non capiamo da dove provenga. Ci piacerebbe comprenderne le motivazioni. Vorremmo chiarezza. Gli asili comunali a Taranto sono davvero il fiore all’occhiello, uno dei pochi servizi che funziona bene. Il personale interno è qualificato, ha superato un concorso complesso. È evidente che c’è una buona preparazione dimostrata in questi anni con i nostri figli. Ma privatizzando il servizio, la qualità sarebbe comunque garantita? Che criteri verrebbero applicati per le assunzioni?».

I genitori sono preoccupati per la continuità e la qualità educativa a cui si sono abituati in questi anni, ma non solo. «Gli educatori – continua D’Ippolito – conoscono i nostri figli. È vero che il nido dura tre anni, ma sono anni importanti. Io sono la mamma di un bimbo che il prossimo anno avrà finito di frequentare l’asilo, ma mi sto comunque impegnando perché la questione riguarda l’intera collettività. Quello che potrebbe accadere è inammissibile. Magari quest’anno un bimbo viene inserito nell’asilo e il prossimo anno avrà insegnanti diversi: significa che bisogna ricominciare dal principio. La qualità del servizio sarà la stessa? E se risulterà invece inferiore con chi dovremmo prendercela?».

Dello stesso parere Cgil e Uil che con una nota unitaria hanno chiesto l’apertura di un tavolo di trattativa al Comune. «È assurdo – evidenzia Tiziana Ronsisvalle, segretaria Cgil - svilire delle professionalità acquisite per svolgere un lavoro così delicato come quello psicopedagogico, perché l’amministrazione decide di esternalizzare 9 strutture. Ancora oggi non sappiamo quale sarà la ricollocazione del personale perché l’amministrazione non lo ha detto. Abbiamo chiesto un incontro per cercare di salvaguardare sia i bisogni delle lavoratrici e dei lavoratori che quelli delle famiglie, affinché il servizio rimanga pubblico e accessibile per tutti».

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