MARTINA FRANCA - Il Pronto Soccorso dell’ospedale di Martina Franca (Taranto) «si trova a dover affrontare una situazione al limite dell’emergenza quotidiana. Con un afflusso giornaliero di 150-180 pazienti e oltre 20mila prestazioni effettuate fino ad agosto, il personale medico e infermieristico è messo a dura prova. Attualmente, l’organico è composto da soli sei medici, costretti a turni estenuanti di 12 ore, spesso senza poter usufruire dei riposi dopo le notti di lavoro».
È quanto denuncia Giovanni Maldarizzi, segretario generale della Uil Fpl di Taranto, aggiungendo che «la chiusura dei Pronto Soccorso di Massafra, Grottaglie e dell’Ospedale Moscati ha reso il pronto soccorso di Martina Franca uno dei più affollati della provincia, secondo per numero di accessi solo a quello di Taranto. Il personale infermieristico, con appena 5-6 unità per turno, deve garantire assistenza non solo nelle due sale operative, ma anche nell’osservazione breve dei pazienti e nell’accoglienza di coloro che, per mancanza di posti letto nei reparti, rimangono nel Pronto Soccorso per giorni interi».
Il segretario generale sottolinea anche presunte «criticità strutturali del Pronto Soccorso, concepito per accogliere meno di un terzo dei pazienti attuali. Il personale è costretto a lavorare in spazi angusti e sovraffollati, che mettono a serio rischio sia la sicurezza degli operatori che dei pazienti, esponendoli a un altissimo rischio clinico».
Maldarizzi esprime infine «preoccupazione per le lunghe attese che i pazienti devono affrontare per ottenere referti diagnostici e consulenze specialistiche, dovute alla carenza di personale medico anche in questi settori. Nonostante l’impegno encomiabile di tutti gli operatori, la situazione è ormai fuori controllo. I lunghi tempi di attesa esasperano i pazienti, portando a reazioni che spesso sfociano in aggressioni verbali e fisiche nei confronti del personale sanitario».